Gerusalemme Est teatro di un nuovo attentato: un furgone ha speronato diversi pedoni a una fermata del tram sulla Highway 1, all’angolo con Shimon Hatzadik Street, vicino all’ingresso della città e a cavallo tra una zona prevalentemente araba (Gerusalemme Est) e un quartiere ebraico ultra-ortodosso sito nella parte Ovest. Dopodiché il veicolo ha continuato la sua folle corsa fino all’incrocio con Moshe Zaks Street, dove altre persone sono state investite. Il guidatore in seguito è uscito dalla vettura brandendo un bastone di metallo con cui ha attaccato i passanti prima di essere ucciso dalla polizia. Bilancio delle vittime: 1 morto, 13 feriti di cui 3 in gravi condizioni.
IL MESSAGGIO DI HAMAS
Secondo i media israeliani l’attentatore, Ibrahim al Akari originario di Shuafat, un campo profughi alla periferia di Gerusalemme, sarebbe un membro operativo di Hamas. È noto per essere il fratello di uno dei palestinesi liberati nel corso dell’operazione che, nel 2006, portò alla liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit. Hamas ha reso onore “a chi oggi si è immolato per difendere la Moschea Al Aqsa” e ha invitato “a prendere esempio”.
GLI SCONTRI
Sempre nella mattinata di oggi centinaia di manifestanti avevano lanciato pietre e petardi contro la polizia nei pressi di uno dei varchi per visitatori non musulmani al Monte del Tempio o, come viene chiamato dai musulmani, Haram al Sharif. Secondo i media locali gli scontri sono cominciati in seguito a una manifestazione dei seguaci del rabbino Glick: volevano entrare nella Spianata per pregare per la sorte del proprio leader. Il luogo di culto, come accaduto più volte nell’ultima settimana, è stato interdetto ai fedeli musulmani per alcune ore e poi riaperto.
L’ULTIMA ESCALATION
Dopo l’operazione israeliana di questa estate è di nuovo alta la tensione a Gerusalemme: in particolare dopo l’attentato contro il rabbino ultra conservatore Yehuda Glick e l’uccisione, da parte della polizia, del sospetto killer, un trentenne palestinese. Al centro delle rivendicazioni, sia israeliane sia palestinesi, il Monte del Tempio e la Spianata delle Moschee: la zona è sotto giurisdizione palestinese ma l’ingresso è controllato dalle forze di sicurezza israeliane. Il movimento di Glick chiede che venga consentito l’accesso agli ebrei, proibito dagli accordi in vigore.