Era l’Imperatore, l’erede designato di Ronaldo e della lunga stirpe di goleador brasiliani che ha incantato il mondo con le sue prodezze calcistiche, ma alla fine Adriano è stato inghiottito dalla miseria dalla quale proveniva.
Proprio in questi giorni si era parlato di un probabile ritorno in campo con la maglia del Le Havre e le voci si stavano per realizzare – tanto che Wikipedia lo descriveva come un giocatore del club francese dal 31 ottobre – quando è arrivata l’ennesima brutta notizia dal Brasile. Correva l’anno 2010 e l’Imperatore, già in rovina, decide di fare un bel regalo al proprio amico d’infanzia Mica e gli regala una moto da più di diecimila euro. Come facesse Adriano a non sapere che il suo amicone fosse uno dei più pericolosi narcotrafficanti dell’intero Brasile e che la moto in regalo, stranamente intestata alla madre di Mica, gli sarebbe servita per portare a termine certi lavori ancora rimane un mistero. Ad aggravare ulteriormente la situazione ci sarebbe la storia del deposito: in un capannone acquistato dalla punta verde-oro sarebbero stati ritrovati parecchi pacchi contenenti sostanze stupefacenti appartenenti a Mica.
Ascoltato in tribunale nel 2010, Adriano si dichiarò inconsapevole di tutto e era sicuro di essersi lasciato l’accaduto alle spalle, ma il pm brasiliano Murilo Graca (lo stesso che ha incarcerato per ventidue anni Bruno Fernandes per aver ucciso la ragazza) oggi ha ufficialmente accusato il giocatore per associazione finalizzata al traffico di droga, falsificazione di documenti e traffico di droga; la condanna prevedrebbe circa venticinque anni di galera per l’ex attaccante di Roma e Inter.
Per ora la denuncia e la richiesta di misure cautelari sono sotto esame da parte del tribunale, nel caso venissero accolte le misure cautelari verrebbe sottratto ad Adriano anche il passaporto. Nel frattempo nessuna dichiarazione arriva dal club di Le Havre.