Il Pd si spacca sulle riforme con Denis Verdini
Nella minoranza PD in molti – tra cui Rosy Bindi, Pippo Civati, Davide Zoggia, Alfredo D’Attorre – si oppongono a Denis Verdini, il deputato di Forza Italia coinvolto nell’inchiesta sulla P3, e di conseguenza al Patto del Nazareno. “Impresentabile” e “plurinquisito” sono gli aggettivi che in queste ore si rincorrono in Parlamento sulla figura di Verdini. «La verità è che a questo punto non bisognava proprio arrivarci, non c’era bisogno di quest’altro processo per capire che le riforme non si fanno con la garanzia di Verdini. Ma non mi faccia parlare troppo perché diventerei pericolosa» dichiara Rosy Bindi, Presidente della Commissione Antimafia.
E’ invece ironico Pippo Civati: «Sono sinceramente preoccupato per Renzi perché ha un amico nei guai». Più “politically correct”sono i due bersaniani Davide Zoggia e Alfredo D’Attorre. «Io mi limito a leggere politicamente la vicenda e ricordo che quando noi concordammo con Berlusconi il nome di Franco Marini per il Quirinale venne giù il mondo nel Pd. Adesso nessuno parla» afferma Zoggia mentre per D’Attorre «il fare le riforme con Verdini non è stata un’idea brillante».
Ovviamente dai fedelissimi di Matteo Renzi il binomio Denis Verdini – Patto del Nazareno viene diplomaticamente evitato e la Ministra Maria Elena Boschi, intercettata ieri dal Fatto Quotidiano, ha semplicemente eluso il problema rispondendo:«Verdini? Il nostro referente è Forza Italia». Ma non è dato sapere fino a che punto si possa soprassedere sull’argomento “condanne di Denis Verdini” perché sono sempre più insistenti le voci su un’eventuale richiesta d’arresto per il deputato forzista in merito ad una vicenda legata al buco da 100 milioni di euro della banca di Verdini, il Credito cooperativo fiorentino. Su questo argomento si è espresso Massimo Mucchetti, senatore del Pd: «Il principale negoziatore e testimone del patto del Nazareno è una persona che ha condotto al fallimento una banca di credito cooperativo. E questa non è materia di processo, ma un dato della realtà». Intervistato poi dalle telecamere de “Il Fatto Quotidiano” Mucchetti alla domanda su eventuali mal di pancia nel PD ha così risposto: «Non li definirei proprio mal di pancia, piuttosto persone che hanno delle riserve. Al momento stiamo portando a casa poche cose concrete. La reputazione dell’Italia in Europa non è più quella di qualche tempo fa. Oggi si dialoga esclusivamente con i voti. Sarebbe inoltre esteticamente meglio dialogare anche con un altro Partito, non solo con Forza Italia».
Erika Carpinella