Ucraina: assedi e muri
“Città sotto assedio e muri in costruzione”: con questa frase si potrebbe riassumere la situazione in Ucraina. Il cessate il fuoco nelle regioni dell’Est è stato un’illusione durata poco. Il protocollo di Minsk firmato il 5 settembre non ha impedito alle forze armate di Kiev e alle truppe separatiste di continuare a combattere: le vittime della guerra civile sono 4000, un bilancio che potrebbe salire.
Kiev nel frattempo sta tentando di isolare le regioni di Donetsk e Luhansk: l’Ufficio di Stato per le frontiere ha comunicato che verranno controllati i passaporti di chi oltrepasserà la frontiera tra regioni in mano ai separatisti e il territorio sotto il controllo delle autorità centrali. Inoltre il governo della capitale ha intenzione di costruire un muro, concreto e tangibile, al confine con la Russia. Le autorità militari riferiscono un aumento delle truppe russe nel Dombas e nelle aree limitrofe all’Ucraina.
Assedi
Il Generale della Us Air Force Philip Breedlove, comandante supremo delle truppe NATO in Europa, lunedì ha dichiarato che il confine tra Russia e Ucraina è ormai ridotto a un colabrodo. In pratica le truppe russe sono in grado di passarlo come e quando vogliono. Ha continuato dicendo che la Russia da agosto ha inviato 6 grossi convogli di camion, centinaia dall’inizio delle ostilità, nelle roccaforti ribelli. Mosca dice trattarsi di aiuti umanitari ma le autorità ucraine non hanno potuto controllarne il carico avendo perso il controllo delle arterie stradali che collegano i due paesi, ha aggiunto Breedlove: il sospetto è che all’interno dei camion ci fossero armi pesanti.
Per Kiev e per la NATO si starebbe preparando una nuova operazione dei separatisti, forse quella decisiva. L’obiettivo sarebbe Mariupol: da giorni la città sta subendo violenti bombardamenti ha dichiarato Vasyl Arbusov, consulente militare delle autorità locali, intervistato dal Time. La forze presenti nella città portuale sul Mar D’Azov hanno eretto tre cerchi di fortificazioni. Inoltre Poroschenko ha ultimamente dichiarato che presto invierà a difenderla altre unità armate di tutto punto. Il controllo è stato mantenuto a stento già durante l’ultimo attacco, sul finire di agosto: adesso che ribelli e truppe regolari russe si stanno avvicinando “la maggior parte degli abitanti è pronta all’invasione che potrebbe avvenire in qualsiasi momento” ha testimoniato sempre Arbusov.
Una volta conquistata Mariupol, probabilmente i separatisti non trovearnno particolari resistenze fino ad Odessa. Oleg Tsarov, “speaker” del Parlamento separatista, intervistato mercoledì dal Time ha detto “la guerra civile è cominciata a Odessa e finirà a Odessa”, tuttavia “non prepariamo una marcia imminente” ma “se gli ucraini ci aggrediscono non ci limiteremo alla difesa”.
Muri
Il governo di Kiev incapace di risolvere i problemi dell’Est ha deciso di lasciarli, letteralmente, “fuori” dal paese. Il confine tra Ucraina e Repubbliche autonome di Donetsk e Luhansk verrà ufficialmente tracciato a breve anche se esiste di fatto da circa 7 mesi: si chiederà l’esibizione del passaporto a chiunque vorrà attraversare il confine sudorientale interno.
La questione del controllo della frontiera con la Russia sembra verrà affrontato in un modo simile, solo più drastico, costruendo cioè un vero e proprio “muro” lungo circa 2900 chilometri al confine tra i paesi, tra l’altro ancora non nettamente delimitato. Si estenderà lungo il perimetro degli Oblast di Karkhiv, Chernihiv, Sumy e della parte settentrionale della regione di Luhansk. La Crimea resterà aldilà del territorio ucraino determinando l’acquiescenza delle pretese di Kiev sulla regione passata alla Federazione Russa. Il premier Yatseniuk ha detto che costerà 66 milioni di euro, l’Europa ne metterà altri 14.