Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha inaugurato, questa mattina, il nuovo stabilimento Piaggio Aerospace di Villanova d’Albenga. Presenti anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il sottosegretario Luca Lotti.
“UNA STORIA DA RACCONTARE”
Renzi ha raggiunto lo stabilimento con un aereo, atterrato nel piccolo aeroporto di Villanova, incontrando l’Arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco e il governatore della Liguria Claudio Burlando. Salendo sul palco, poi, Renzi ha affermato che quella di Piaggio Aerospace è una “storia da raccontare”. Il premier, infatti, ha sottolineato come questo celebre marchio sia, oggi, “un’azienda all’avanguardia”, nonostante otto anni fa sembrasse “cotta, finita”.
Il merito, secondo il presidente del Consiglio, è anche dei lavoratori di Piaggio, che non hanno “mai avuto paura del futuro”. Un timore, quest’ultimo che, al contrario, fa sì che l’Italia vada avanti “con il freno a mano tirato”.
“IL LAVORO NON SIA TERRENO DI SCONTRO”
Rispetto alle altre visite ufficiali, però, non c’è stato molto spazio per i temi di politica nazionale. Ai giornalisti che gli domandavano della Legge elettorale, il premier ha tagliato corto: “Qui davanti a voi c’è il futuro e mi parlate di legge elettorale”. Come aveva fatto a Brescia, qualche giorno fa, Renzi si sofferma sul Jobs Act lanciando nuovamente un appello affinché il lavoro non comporti divisioni. “Guai a pensare che si possa fare del mondo del lavoro il terreno dello scontro”, ha affermato il premier.
PROTESTE DEGLI OPERAI ESTERNALIZZATI
Tuttavia, non tutti sono contenti. Il gruppo “No esternalizzazioni – Tutti in Piaggio” ha dato vita ad una protesta pacifica davanti ai cancelli della fabbrica, a cui si sono aggiunti esponenti della Lega Nord, del Movimento Cinque Stelle e della Lista Tsipras. Il motivo è l’esternalizzazione di trecento operai presso la Laer, controllata da Piaggio, dopo l’apertura dello stabilimento di Villanova, la chiusura di quello di Finale Ligure e il ridimensionamento di quello di Sestri Ponente a Genova.
“Cercheremo di avvicinare Renzi per fargli capire che non c’è alcun bisogno di farci andare a lavorare nella Laer, la ditta controllata da Piaggio” aveva affermato prima dell’inaugurazione uno dei portavoce del gruppo, Pasquale Giordano, ribadendo che “i fatti smentiscono le condizioni di partenza, ci sono molti ordini, ci sarebbe lavoro per tutti”. “Non vogliamo essere gli agnelli sacrificali di nessuno” ha, quindi proseguito Giordano.
Anche la Fiom Cgil, alla vigilia dell’evento, interviene attaccando. ”Domani non si inaugura un nuovo stabilimento Piaggio, ma la chiusura di quello di Finale Ligure ed il ridimensionamento di quello di Sestri Ponente. Si passa da 1300 dipendenti Piaggio Aero a poco più di 900! Non c’è nulla da festeggiare”, ha affermato il sindacato dei metalmeccanici.
LA REPLICA DELLA CAMUSSO
La risposta al premier arriva da Padova, dove si trova per un convegno Susanna Camusso: “Essendo stato Renzi a innescare lo scontro sul lavoro deve interrogarsi sulla linea che ha proposto, se la linea è quella della divisione tra lavoratori pubblici e privati, tra stabilizzati e non stabilizzati e di togliere i diritti per chi lavorerà in futuro, è lui che deve risolvere lo scontro”. Camusso ha aggiunto che “dobbiamo ragionare su un mondo del lavoro unito e unitario e per questo la prima condizione è togliere di mezzo le divisioni e le volontà di ulteriori divisioni”.