Addio ‘La Padania’ dal 1 Dicembre non sarà più in edicola
‘La Padania’ per anni voce del secessionismo padano della Lega non sarà più in edicola dal 1 Dicembre 2014.
La motivazione è di carattere economico. Se già da qualche anno i conti del giornale facevano registrare qualche preoccupazione, a dare il colpo di grazia finale a ‘La Padania’ sono stati i tagli all’editoria previsti dal Governo Renzi.
Il segretario della Lega Salvini ha spiegato di essere all’opera per studiare soluzioni che riescano a garantire almeno la sopravvivenza del giornale almeno per ciò che riguarda il sito web ma per ora non esiste un piano di salvataggio. A casa quindi giornalisti e dipendenti del giornale.
Già nel 2011 Corriere della Sera e Fatto Quotidiano davano conto di agitazioni interne al comitato di redazione del giornale legista costretto a fare i conti con un bilancio passivo.
In tema di editoria collegata a partiti e movimenti politici è sempre di questi giorni la notizia della chiusura di Europa. Sullo stesso quotidiano web si legge
L’assemblea dei giornalisti di Europa denuncia la messa in cassa integrazione dei lavoratori da parte dell’azienda a partire dal 16 novembre. Edizioni Dlm Europa ha imposto la cessazione di tutte le pubblicazioni per quella data, dimostrandosi sorda all’esigenza che i giornalisti avevano prospettato riguardo alla necessità di proseguire l’attività del quotidiano online e alle richieste esplicite giunte dai vertici del Partito democratico impegnato nella costruzione di una nuova iniziativa editoriale.
Il cdr ha pertanto dovuto accettare l’attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge per evitare conseguenze ancora peggiori ai lavoratori. La chiusura di europaquotidiano.it, oltre a danneggiare economicamente e professionalmente i giornalisti, comporta l’inevitabile dispersione delle decine di migliaia di lettori conquistati in questi mesi e in ulteriore crescita in questi giorni, dopo la cessazione del giornale cartaceo.
Dinanzi alla traumatica e imminente chiusura del giornale on line, la redazione di Europa torna ad appellarsi al Pd giudicando non più rinviabile la concretizzazione degli impegni già assunti dal partito in più sedi.
Al tempo stesso, i giornalisti faranno tutto ciò che è nelle loro possibilità per proseguire l’esperienza di Europa in questa fase transitoria in vista di una nuova iniziativa editoriale per la testata a cui la costituzione della Fondazione Eyu da parte del Pd ha dato una prospettiva concreta, ma che ora è necessario sia immediata.