L’indiscrezione di La Stampa: Renzi e Berlusconi sempre più uniti
È La Stampa a lanciare la provocazione. Renzi e Berlusconi non si sarebbero mai lasciati, anzi. Politicamente parlando, si intenda. Le parole di Renzi, i malumori di Berlusconi e via dicendo, farebbero parte di una grande messinscena orchestrata dai due leader.
Secondo il quotidiano torinese, l’iniziativa di votare i candidati Pd e M5S rispettivamente alla Corte Costituzionale ed al Consiglio Superiore della Magistratura farebbe parte di un’operazione di riavvicinamento forzista al Pd: “nuove intese di alto profilo”, le definiscono sul sito Dagospia. Ecco il perché dello “scricchiolio” del Patto del Nazareno. Lo aveva annunciato Renzi in persona ed intendeva far passare il concetto che Berlusconi non è l’unico interlocutore con il quale si possono fare le riforme. L’intesa con il M5S ne è un esempio.
Rincara la dose Roberto Giachetti, dem renziano della prima ora: “L’accordo con i Cinque Stelle oramai si imponeva sia per ragioni di metodo che per ragioni matematiche. Ma ora, con intelligenza e senza dimenticare che loro restano forza di opposizione, si possono verificare intese su tutte le questioni istituzionali: legge elettorale e in prospettiva anche per elezione del Capo dello Stato”, sul quale i pentastellati chiedono l’elezione diretta dei cittadini a suffragio universale. Il tema dell’elezione del Capo dello Stato è stata oggetto anche di un intervento dell’esponente del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio.
Poi Renzi sta lavorando al suo tallone d’Achille: la composizione del Senato della Repubblica. Nuove elezioni sembrano la via migliore per rimescolare le carte, anche perché anticiperebbe le manovre nel centro destra che vedono un progressivo avvicinamento di Forza Italia con Fratelli d’Italia (già uniti, tra 2008 e 2013 nel Popolo delle Libertà) e Lega Nord (in coalizione ‘Casa delle Libertà’, tra 2001 e 2006).
Un’altra via sembra l’avvicinamento di alcuni gruppi, ovvero di certi singoli componenti: Linda Lanzillotta, Pietro Ichino, Gianluca Susta e Alessandro Maran, esponenti di Scelta Civica ma – alcuni di questi – con un passato nell’Ulivo o addirittura nel Pd, sembrano pensare all’idea di un clamoroso ritorno nel partito guidato da Matteo Renzi.