Ipotesi dimissioni Napolitano, il dibattito politico si infiamma
L’indiscrezione lanciata da Repubblica a proposito dell’eventualità di dimissioni di Giorgio Napolitano entro fine anno ha scatenato il dibattito politico. Tra i primi a commentare la notizia c’è il fondatore del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo.
Dimissioni Napolitano, l’attacco di Grillo
“Un presidente della Repubblica eletto(si) per la seconda volta contro lo spirito della Costituzione che decide lui quando dimettersi ricattando di fatto il Parlamento, un ciarlatano mai eletto in elezioni politiche e un capo di un partito creato da Dell’Utri che sconta sette anni di prigione per concorso esterno in associazione mafiosa”. E’ durissimo l’attacco di Beppe Grillo nei confronti di Napolitano, Renzi e Berlusconi. E aggiunge: “Perché sono intoccabili? E perché hanno tutto questo potere? Chi c’è dietro? Chi muove i fili o, usando una metafora di Omero, chi ha in mano la catena che fa muovere i burattini, perchè altro non sono? La massoneria, la mafia, i poteri finanziari, la Bce? Tutti questi ed altri ancora”. E’ un Grillo che, al solito, non usa mezzi termini: “Il trio Lescano è solo fumo negli occhi, dopo questi tre ne verranno altri, nessuno sano di mente può pensare che possano guidare l’Italia. Sono legati a una catena, dagli interessi di chi li ha messi lì. È quella che bisogna spezzare”.
Dimissioni Napolitano, parlano Renzi e Toti
Non pare particolarmente allarmato il premier Matteo Renzi: “Io non mi preoccupo del futuro del Capo dello Stato, mi preoccupo di fare bene il mio lavoro”. Però aggiunge: “Napolitano è una garanzia per tutto il Paese”. Meno tranquillo invece Giovanni Toti – consigliere politico nonché europarlamentare di Forza Italia – che ritiene prematuri discorsi sulla successione a Napolitano, il quale viene definito “un elemento di stabilità”, e perciò “se sta lì non è male”.
Dimissioni Napolitano, l’autocandidatura di Chiamparino
Faranno discutere invece le dichiarazioni di Sergio Chiamparino che, intervistato da Il Fatto Quotidiano, lancia la propria candidatura al Colle: “Se per la Presidenza della Repubblica mi vogliono anche i Cinque Stelle io sono già lì, ci vado di corsa”, approfittando dei buoni rapporti che intercorsi nelle ultime ore tra PD e M5S, con l’elezione dei nuovi membri alla Consulta.