La paura è stata tanta. Matteo Salvini non si vergogna a nasconderlo. L’aggressione a lui e alla sua auto da parte di alcuni attivisti dei centri sociali avvenuta durante la sua visita ad un campo rom a Bologna, lo ha segnato. “Bastardi. Hanno caricato in quaranta contro cinque, a calci, sputi e cinghiate. Sfasciare una macchina e mettere in pericolo la vita della gente non è politica, è violenza. Se questa è Bologna, dobbiamo liberarla” attacca Salvini, in un’intervista alla Stampa, e aggiunge: “In vent’anni di politica non mi era mai capitato niente del genere”.
Ora denuncerà i suo assalitori: “Peraltro mi dicono che sono notissimi alle forze dell’ordine. Tre sono stati identificati e risultano già querelati per fatti simili. Porteremo in tribunale anche tutti i cretini che scrivono su Facebook per inneggiare alla violenza”. Poi dice che tornerà a Bologna: “Sarò qui già lunedì prossimo”. Salvini spera “che la condanna di quel che è successo sia unanime. Ma non ne sono sicuro. Già alcuni commenti da sinistra giustificano o quasi questa ingiustificabile violenza”. In un intervento sul Tempo scrive: “Mi sono spaventato, se non avessi avuto la macchina a pochi metri sarei finito in ospedale, siamo stati accerchiati”. Quindi aggiunge che visiterà i campi rom nella Capitale: “So che anche a Roma c’è una situazione molto difficile, se i cittadini lo vorranno sono pronto a occuparmene”.