Pippo Civati continua nella sua opera di pontiere tra sinistra Pd e Movimento 5 Stelle. Stavolta l’occasione è quella dell’elezione del futuro presidente della Repubblica, viste le quasi certe dimissioni di Napolitano entro la fine dell’anno.
E il nome ripescato da Civati è uno di quelli illustri, già protagonista (in negativo) nel 2013: Romano Prodi. Il nome del fondatore dell’Ulivo e del Partito democratico, già impallinato dagli ormai famigerati 101 in nome delle larghe intese, viene ripescato dal dissidente dem, ben consapevole che tra i grillini il Prof. sia una personalità spendibile. Non a caso, nelle quirinarie di un anno e mezzo fa, Prodi si piazzò nella top ten.
“Non voglio riportare quel nome dentro un balletto politico simile a quello che lo fece impallinare dai 101 – spiega Civati al Fatto Quotidiano – Ma se il Movimento 5 stelle dice sì a un’ipotesi simile allora se ne parla e diventa chiaro che la strada da intraprendere non può essere che quella. Se il fronte dei grillini diventa serio su questo punto vorrei vedere il Pd come si potrebbe tirare indietro di nuovo sul nome di Prodi”. Il ragionamento di Civati è chiaro e limpido: provare in ogni modo a rompere il patto del Nazareno per trovare un terreno comune con il Movimento 5 Stelle.