Forza Italia, Raffaele Fitto lancia la scalata

Pubblicato il 9 Novembre 2014 alle 17:02 Autore: Riccardo Bravin
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Raffaele Fitto lancia la sua sfida a Forza Italia. Ciò che sembrava impossibile solo pochi anni fa, visto ora il cambiamento dei tempi e il recente affanno morale e strategico del partito, appare ora molto meno improbabile e Fitto sembra sempre più intenzionato a darsi da fare per scalare il vertice.

E se Maria Rosaria Rossi, la custode del “cerchio magico” si spinge a chiedere pubblicamente al politico pugliese quando uscirà dal partito di Berlusconi, Fitto finge di non gradire la domanda ma, rispondendo, lascia intendere la sua determinazione a rivoluzionare l’establishment azzurro: “Non mi possono cacciare e non faccio lo stesso errore di Fini e di Alfano. Sarei additato come traditore, sarei massacrato dalle tv e dai giornali berlusconiani. Fi è il mio partito e lotto affinchè ritrovi se stessa, finisca di essere l’ombra di Renzi e faccia un’opposizione severa e propositiva, come abbiamo fatto noi, presentando emendamenti fortemente alternativi alla legge di stabilità”.

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Dall’espressione “come abbiamo fatto noi” nella replica dell’ex presidente della regione Puglia si evince come Fitto possa attualmente disporre di alcuni sostenitori all’interno di Forza Italia, disposti a seguirlo forse anche per evitare di non farsi travolgere dal declino Berlusconi, ormai dai sondaggi al terzo posto nel gradimento degli italiani e pronto ad essere scalzato dalla Lega di Salvini. Fitto infatti in parlamento potrebbe contare ormai sul sostengo di 32 parlamentari azzurri.

Fitto inoltre si sta dando da fare per riallacciare i rapporti con tutta l’area del centro destra: dai buoni rapporti mantenuti con Fratelli d’Italia e Francesco Storace, alla volontà di unirsi ad NCD e UDC nelle prossime elezioni in Puglia, allo sguardo rivolto a Salvini e Meloni per possibili alleanze. E oggi a Roma per la caduta del muro di Berlino fa partire un chiaro messaggio a Berlusconi: “Silvio Berlusconi convochi gli organismi di partito per un confronto chiaro e prendere le decisioni insieme sui diktat che vengono da Renzi”.