Raffaele Fitto lancia la sua sfida a Forza Italia. Ciò che sembrava impossibile solo pochi anni fa, visto ora il cambiamento dei tempi e il recente affanno morale e strategico del partito, appare ora molto meno improbabile e Fitto sembra sempre più intenzionato a darsi da fare per scalare il vertice.
E se Maria Rosaria Rossi, la custode del “cerchio magico” si spinge a chiedere pubblicamente al politico pugliese quando uscirà dal partito di Berlusconi, Fitto finge di non gradire la domanda ma, rispondendo, lascia intendere la sua determinazione a rivoluzionare l’establishment azzurro: “Non mi possono cacciare e non faccio lo stesso errore di Fini e di Alfano. Sarei additato come traditore, sarei massacrato dalle tv e dai giornali berlusconiani. Fi è il mio partito e lotto affinchè ritrovi se stessa, finisca di essere l’ombra di Renzi e faccia un’opposizione severa e propositiva, come abbiamo fatto noi, presentando emendamenti fortemente alternativi alla legge di stabilità”.
Dall’espressione “come abbiamo fatto noi” nella replica dell’ex presidente della regione Puglia si evince come Fitto possa attualmente disporre di alcuni sostenitori all’interno di Forza Italia, disposti a seguirlo forse anche per evitare di non farsi travolgere dal declino Berlusconi, ormai dai sondaggi al terzo posto nel gradimento degli italiani e pronto ad essere scalzato dalla Lega di Salvini. Fitto infatti in parlamento potrebbe contare ormai sul sostengo di 32 parlamentari azzurri.
Fitto inoltre si sta dando da fare per riallacciare i rapporti con tutta l’area del centro destra: dai buoni rapporti mantenuti con Fratelli d’Italia e Francesco Storace, alla volontà di unirsi ad NCD e UDC nelle prossime elezioni in Puglia, allo sguardo rivolto a Salvini e Meloni per possibili alleanze. E oggi a Roma per la caduta del muro di Berlino fa partire un chiaro messaggio a Berlusconi: “Silvio Berlusconi convochi gli organismi di partito per un confronto chiaro e prendere le decisioni insieme sui diktat che vengono da Renzi”.