La mappa dell’indipendenza in Italia
Indipendenza: i separatismi dividono l’Europa, tutta. Dall’Europa centro orientale fino ai paesi da tempo nel sistema dell’ Europa occidentale, cuore della vecchia Europa, come la conosciamo sui libri di storia: Scozia (dove un consistente 45% ha votato a favore dell’indipendenza, poco tempo fa), Paesi Baschi e Catalogna in Spagna (nell’ultima regione si è votato ieri per l’indipendenza, sebbene fosse un referendum definito illegittimo da parte di Madrid e della Corte Costituzionale), nord est italiano. E non solo.
Già, perché se il sentimento leghista di fine anni 80’ che trovava una sponda anche nell’immobilismo politico e nell’inefficienza amministrativa dei governi del pentapartito, è ormai andato scemando, il sentimento autonomistico, fino ad arrivare a quello indipendentistico, sembra addirittura essersi implementato negli ultimi due lustri.
Anche oggi, infatti, lo Stato dà l’idea di essere un’organizzazione elefantiaca, poco vicina ai cittadini. Gli enti predisposti alla sussidiarietà, al contrario, sono visti come ‘istituti mangia soldi’ e basta (si vedano gli scandali delle Regioni, ovvero la richiesta da più parti di soppressione delle Province).
È su questa base che, in Veneto, si sono costituiti più gruppi indipendentisti extra matrice leghista. I Serenissimi nel 1997: come non ricordare il loro assalto al campanile di San Marco presso Venezia. Ma vi sono anche una miriade di gruppi locali che nel tempo manifestano una lunga serie di azioni dimostrative (abolizione del Trattato di Campoformio, la più folkloristica). Se il Veneto è il cuore, tuttavia, non è l’unico luogo d’Italia dove sono innestate queste idee come è possibile vedere dal sondaggio di Demos per Repubblica.
Daniele Errera