Ucraina: rischia di collassare il debole ‘cessate il fuoco’
Nell’est dell’Ucraina si spara. Testimoni e cronisti riportano notizie sempre più frequenti di colpi di artiglieria, mortai, esplosioni, vittime. Segnali, si teme, dell’imminente collasso di una tregua che sin da settembre è apparsa debole.
L’allarme dell’Osce
“Nonostante la firma del memorandum di Minsk, il cessate il fuoco non c’è stato” ha dichiarato ieri Michael Bociurkiw, portavoce della missione speciale di monitoraggio in Ucraina dell’Osce. A preoccupare l’organizzazione internazionale è soprattutto la presenza “di convogli con mezzi senza segni di riconoscimento”, come detto da Bociurkiw, avvistati dagli osservatori dell’Osce nei giorni scorsi nelle zone controllate dai separatisti filorussi. Kiev punta il dito contro la Russia che starebbe di nuovo fornendo assistenza ai ribelli.
Photo by US Army Europe Images – CC BY 2.0
I timori della Nato
Anche la Nato ha espresso apprensione per gli sviluppi delle ultime ore: l’Alleanza atlantica guarda con preoccupazione a ciò che sta accadendo nell’est dell’Ucraina, dove le truppe dei separatisti si stanno riorganizzando accumulando armi, munizioni e attrezzature. Il generale Philip Breedlove, comandante supremo delle Forze Nato in Europa, ha dichiarato che “a questo punto il cessate il fuoco è solo su carta. Le violenze continuano ad aumentare di giorno in giorno”.
Si combatte a Donetsk
Un corrispondente dell’agenzia Reuters a Donetsk ha riferito che nelle ultime ore la città è stata colpita da fuoco di artiglieria: forti esplosioni si sono udite nel centro abitato. Intorno all’aeroporto si continua a combattere.
Il rischio di un conflitto aperto
Il timore è che all’orizzonte ci sia un nuovo conflitto armato aperto tra truppe ucraine e separatisti filorussi. Mosca ha ammassato circa 8.000 soldati ai confini con la Russia, sostiene il Pentagono. Inoltre sarebbero stati frequenti nei giorni scorsi i movimenti di truppe e attrezzature lungo il confine tra Russia e Ucraina. Secondo le forze armate di Kiev, i separatisti si starebbero riorganizzando alla periferia della città portuale di Mariupol e starebbero radunando mezzi blindati nei pressi di Donetsk.
L’Ucraina e l’economia
Per l’Ucraina il ritorno a un conflitto aperto sarebbe una pessima notizia anche dal punto di vista economico. Il paese è da mesi sull’orlo del collasso. Le prospettive per l’immediato futuro restano cupe. La grivna (la moneta ucraina) ha già perso circa metà del valore che aveva all’inizio del 2014.
Immagine in evidenza: photo by US Army Europe Images – CC BY 2.0