Vacanze e viaggi in elicottero: rinvio a giudizio per il leader dei Verdi Pecoraro Scanio
A processo Alfonso Pecoraro Scanio. Il leader dei Verdi, ex ministro dell’Ambiente del governo Prodi e responsabile delle Politiche Agricole durante il governo Amato,è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma, Giulia Proto, a seguito della chiusura dell’inchiesta in cui era indagato dal 2008, insieme a diversi imprenditori e al fratello Marco, ex senatore ed esponente dei Verdi, per finanziamento illecito ai partiti.
La prima udienza del processo è fissata per il prossimo 29 settembre. Secondo l’accusa dei magistrati di Roma, Pecoraro Scanio sarebbe stato il destinatario di uno “scambio di favori”. Alcuni imprenditori all’epoca dei fatti, avrebbero messo a disposizione dell’ex ministro trasferimenti in elicottero, vacanze spesate e soldi per l’acquisto di un terreno nei pressi del lago di Bolsena, dove sarebbe dovuto sorgere un agriturismo biologico mai realizzato.
Favori, dunque, in cambio di appalti. Caduta perché “il fatto non sussiste”, invece, l’accusa di aver fornito utenze cellulari al leader dei Verdi e al suo staff per i responsabili di alcune società di telefonia.
Nel 2008, l’inchiesta era stata trasferita da Potenza a Roma per competenza territoriale. Non si è fatta attendere la replica dell’ex ministro che si è detto “perplesso”. “Lascia fortemente perplessi il rinvio a giudizio per un fatto per il quale il Tribunale dei Ministri, ben tre anni prima, aveva disposto l’archiviazione – ha dichiarato il difensore di Pecoraro Scanio, l’avvocato Paola Balducci – e che viene oggi, a distanza di anni e senza aver fatto alcuna indagine, riconfigurato come illecito finanziamento dei partiti, reato del tutto diverso che neppure il primo pubblico ministero, competente sei anni fa, aveva mai configurato” ha concluso l’avvocato.
Carmela Adinolfi