Grillo è a Bruxelles. Il Movimento 5 Stelle lancia la raccolta firme per il referendum contro l’euro. Lo fa a Bruxelles davanti al Parlamento europeo attraverso le parole del suo leader Beppe Grillo. La conferenza stampa si tiene in una sala del Parlamento prenotata dal movimento euroscettico Efdd. Una sala che a Grillo sembra un teatrino. “Sono un clown al Parlamento europeo. E sono orgoglioso di essere un clown nella mia anima”. Queste le sue parole in sede di presentazione.
Grillo a Bruxelles: Euro origine di tutti i mali
L’euro è, secondo Grillo, l’origine di tutti i mali. Uscire dell’euro sarebbe l’unico modo per opporsi all’euroburocrazia e ai diktat imposti da “gente che ha espropriato la democrazia in modo così vile e osceno”. Per poter indire il referendum consultivo è necessario approvare una legge costituzionale ad hoc. Come accaduto già nel 1989 quando agli italiani venne chiesto se concedere o meno facoltà costituente all’Unione europea e come Grillo spiega sul suo blog.
Proprio contro l’Europa e, nella fattispecie, contro la Bce si scaglia ancora una volta Beppe Grillo. “Noi non siamo in guerra con l’Isis o con la Russia, ma con la Bce!” e ancora “mi batto contro questi cadaveri di cera, i banchieri”. Non risparmia critiche alla Germania “il paese più corrotto d’Europa”. Aggiungendo “Siamo noi e la Ddr ad aver pagato la riunificazione tedesca, con i nostri soldi”.
Grillo a Bruxelles, attacco a tutti: Europarlamento, Juncker, Jobs Act
Il Parlamento europeo è per il leader del M5S una sorta di cimitero degli elefanti. “Qui ci sono tanti trombati della politica”. Ammette inoltre “Che io sia qui è un delirio della politica”. Non risparmia attacchi al Jobs Act: “Imposto dai tedeschi” e che “ha prodotto disastri, una crescita negativa”. Grillo rivendica i meriti della sua rivoluzione: “I partiti sono scomparsi grazie a noi”. E rincara “Ormai i figli dei mafiosi, quelli con il master stanno nelle multinazionali, quelli che detengono il vero potere”. Parole poi anche sul caso Juncker: “Si tratta di un ex ministro delle finanze di un paese paradiso fiscale”.
Apertura su nuova legge elettorale e Quirinale
Il leader del movimento interviene anche sulle questioni istituzionali. “Le dimissioni di Napolitano? Quello che fa Napolitano non mi interessa da parecchio tempo”, ha detto intervistato da SkyTg24, “smentisce, non smentisce, sono parole vuote nel nulla cosmico. E sulla legge elettorale, se ci fanno una proposta valida noi siamo pronti a dialogare. Questo discorso vale anche per il Presidente della Repubblica: se è un nome al di fuori della logiche politiche, al di fuori delle carriere, discorsi o trame dei partiti politici. Poi non sono io a decidere. Metteremo in rete e si vedrà”.