Ucraina: accuse incrociate e truppe in movimento
In Ucraina soffiano venti di guerra. Secondo il ministro della Difesa di Kiev, Stepan Poltorak, negli ultimi giorni è stato notato “un rafforzamento da parte dei gruppi terroristi”, vale a dire i ribelli filorussi, secondo l’etichetta con cui il governo ucraino chiama i separatisti. “Siamo pronti a fronteggiare azioni imprevedibili da parte loro” ha detto ieri Poltorak, aggiungendo che le forze militari dell’Ucraina devono prepararsi a combattere. Il cessate il fuoco, sin dall’inizio molto fragile, sembra sul punto di cedere. Come scritto dalla BBC, tutti i segnali indicano che si sta andando verso un conflitto.
L’Ucraina accusa la Russia
“La situazione sul campo è molto tesa” ha dichiarato Pavlo Klimkin, ministro degli Esteri ucraino, nel corso di un’intervista all’agenzia Bloomberg. Se il conflitto dovesse esplodere di nuovo, Klimkin ha aggiunto che le autorità di Kiev sono pronte.
Da giorni l’Ucraina accusa la Russia di essere tornata a rifornire di armamenti e attrezzature le truppe dei separatisti che combattono nell’est del paese. L’Osce ha denunciato il transito di mezzi militari sprovvisti di insegne e numeri identificativi.
Philip Breedlove, comandante delle Forze Nato in Europa, ha aggiunto altro affermando che “nel corso degli ultimi giorni abbiamo osservato le stesse cose notate dall’Osce. Abbiamo visto colonne di equipaggiamenti russi e carri armati russi, sistemi di difesa aerea russi, l’artiglieria russa e le truppe da combattimento russo che entrano in Ucraina”
La risposta della Russia
Il portavoce del ministero della Difesa russo ha definito “infondate” le accuse della Nato. Mosca a sua volta punta il dito contro le autorità di Kiev: “Il regime di cessate il fuoco non viene pienamente rispettato e il ritiro dell’artiglieria non è cominciato. Anzi, si può notare un rafforzamento delle truppe lungo l’intera linea di confine durante tutto il periodo del cessate il fuoco” ha detto Aleksander Pankin, rappresentante russo presso l’Onu. “L’Ucraina sta ammassando truppe nelle immediate vicinanze delle città del Donbass che i miliziani devono difendere”.
Un referendum nell’Est dell’Ucraina
Intanto dall’est dell’Ucraina arrivano le parole di Igor Plotnisky, leader dell’autoproclamata repubblica di Lugansk: i separatisti filorussi hanno intenzione di organizzare un referendum per determinare il futuro della regione. Tra le opzioni ci sarà anche l’ipotesi di annessione alla Russia.
Per Plotnisky si tratterebbe di una risposta alla decisione delle autorità ucraine che hanno sospeso i pagamenti di stipendi e pensioni nelle regioni sotto il controllo dei separatisti. Secondo il leader della repubblica di Lugansk, inoltre, se la regione dovesse votare in favore dell’annessione alla Russia, Mosca “potrà con pieni diritti inviare le sue truppe regolari e cacciare gli occupanti dalla nostra terra”.
Immagine in evidenza: photo by US Army Images Europe – CC BY 2.0