Un tema ricorrente delle ultime settimane politiche è quello delle elezioni anticipate.
Alla prima difficoltà del Governo Renzi o a fronte di uno scricchiolio del Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi tutti evocano lo scenario del voto anticipato. Per capirne di più vediamo chi oggi invece sarebbe contro l’eventualità delle elezioni anticipate e soprattutto perché.
D’Alema-Fitto-Squinzi contrari al voto anticipato
Tra i contrari ci sarebbero le rispettive minoranze dei due principali partiti. Raffaele Fitto in Forza Italia e Massimo D’Alema nel Partito Democratico: entrambi vedrebbero indebolita la loro posizione. A loro si aggiungono organizzazioni del mondo economico. Ha più volte parlato della contrarietà al voto anticipato il presidente di Confidustria Giorgio Squinzi che tifa per la stabilità nel nostro Paese.
Merkel e rigoristi europei
Tra le ipotesi è possibile considerare che siano contrarie alle elezioni anticipate in Italia molte delle cancellerie europee. In particolar modo quelle cancellerie che spingono per il rigore in Europa: ad esempio Angela Merkel. In caso di voto anticipato e di successo del premier in carica Renzi avrebbe ulteriore spinta per chiedere all’Europa maggiore flessibilità.
Grillo ed il M5S alla prova delle urne
Per il leader del MoVimento 5 Stelle sarà un’impresa ripetere lo straordinario successo registrato alle elezioni del 2013 e sarebbe tanto più difficile, per Beppe Grillo, ripetere uno straordinario successo elettorale a due anni di distanza dalle ultime elezioni. Molti sondaggi pronosticano infatti uno spostamento del cosiddetto voto di protesta verso la Lega capitanata da Matteo Salvini.
Alfano con NCD e la sinistra di Vendola
E gli altri leader? Angelino Alfano ed il Nuovo Centrodestra hanno poco da guadagnare visto che partono da una posizione di forza soprattutto per i numeri al Senato. Sinistra Ecologia e Libertà non vive il miglior periodo della sua storia: da poco ha perso una componente importante dei gruppi parlamentari guidata da Gennaro Migliore passata armi e bagagli nel Pd. Proprio nel Pd Vendola potrebbe trovare nuovi alleati ma la possibilità che pezzi della minoranza decidano di uscire dal partito guidato da Renzi è tutta da verificare.