Spese pazze, Genovese (PD): “Non ho acquistato un vibratore coi soldi della Regione”
Quantomeno l’imbarazzo, deve averlo provato Rosario Genovese, ormai ex collaboratore della consigliera regionale Rita Moriconi (gruppo Partito Democratico del Consiglio dell’Emilia Romagna), per la storia di cui è protagonista ed in cui, adesso, si trova al centro di infuocate polemiche: aveva acquistato un vibratore per poi il rimborso da parte della Regione.
Genovese parla a ‘Un giorno da pecora’, programma radiofonico diretto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio lauro su Rai Radio2. Tenta di giustificarsi. E’ stato vittima di un errore, un malinteso: “mi sono presentato in procura per dire che il responsabile di quello scontrino sono io. Ma non ho comprato dei vibratori, ho preso dei gadget che vendono in quei negozi per regalarli ad un amico che compiva gli anni”. Di fatto era la consigliera Moriconi ad essere finita nell’occhio del ciclone per quell’acquisto. Ma Genovese ha preso le sue difese, autoaccusandosi.
I conduttori del programma chiedono cosa avesse acquistato. Genovese risponde sostenendo si trattassero dei “soliti oggetti che si regalano agli amici per scherzare”. Ricostruisce, quindi, la vicenda: “ho fatto questi acquisti a titolo personale, col mio bancomat. Poi quello scontrino, purtroppo, involontariamente l’ho ficcato in mezzo agli scontrini che andavano poi presentati per i rimborsi. Ho commesso un errore, involontariamente, di cui mi assumo la responsabilità” E se non ricorda cosa fosse scritto sullo scontrino, Genovese sostiene come “sicuramente non c’era scritto né sexy shop né vibratori”. Dimissioni, quindi. Un atto di coerenza, secondo l’ex collaboratore. Anzitutto verso i cittadini e verso Rita Moriconi, deputata al consiglio dell’Emilia Romagna che assisteva.
Daniele Errera