Minoranza Pd sul piede di guerra. Questione nota, ormai. Stefano Fassina stesso aveva affermato, settimane fa, come fosse in atto una scissione di natura individuale dal Partito. A corollario, il crollo degli iscritti. Parla Corradino Mineo, Senatore dem e – negli ultimi tempi – spina nel fianco di Matteo Renzi.
Parla a viso aperto l’ex direttore di Rainews24 : “è più facile che mi cacci Renzi che io faccia scissione”. Già, perché spesso nel Pd si sono costituite spinte centrifughe, ma mai si è parlato di vera e propria scissione. C’è un solo, piccolo ed isolato caso nel 2010: Rutelli e i centristi (come Binetti). Ma i risultati elettorali non hanno avuto influenza di quell’iniziativa. Mineo, da tempo considerato minoranza oltranzista, rischia di essere messo ai margini prima e cacciato poi.
Il Senatore, tuttavia, ai microfoni di ‘Un Giorno da Pecora’, trasmissione radiofonica su Rai Radio2, ha tracciato una road map di ostacoli nei confronti di Renzi: “su tre cose il premier non passerà: la prima cosa è sulla legge elettorale: se rimarrà così, io non gliela faccio passare”, ha affermato Mineo. La seconda, poi, è “il mercato del lavoro: Renzi, fai vedere i tappeti, cioè le tutele crescenti, che poi discutiamo del cammello, cioè dell’articolo 18”. Infine, la terza ed ultima questione è la sua carica di Presidente del Consiglio Europeo. Le iniziative da mettere in atto, ovviamente: “Che cosa sta facendo in Europa? Non si può tenere un piede fuori e un piede dentro l’Europa. Io su queste cose gli dico no”.
Uno scontro frontale e totale. Sebbene Mineo parli di sbaglio per quel che riguarda una vera e propria scissione, sembra ormai inevitabile un allontanamento del giornalista/politico dal Partito Democratico.
Daniele Errera