La situazione economica e sociale è quella che è. Il monito questa volta arriva da un uomo abituato ai conflitti sociali. Mario Capanna, leader storico del ’68, parla dei rischi che secondo il suo punto di vista stiamo correndo in Italia.
Mario Capanna, politico oltre che scrittore, afferma: “Non mi fate fare predicozzi. Non sono il tipo. Però, sì, la situazione, che per ora è stata tenuta responsabilmente sotto controllo, si sta deteriorando. E trovare lo scimunito che tira fuori una pistola e spara non è campato così in aria”. Queste le parole con cui Mario Capanna, già leader di Democrazia proletaria preoccupato per la fase che l’Italia sta attraversando.
Il due volte parlamentare e tra i più noti leader del movimento del Sessantotto al Quotidiano Nazionale esterna le sue riflessioni: “Senza esagerare, dico che la situazione socio-economica generale è insostenibile. Abbiamo disoccupazione e contratti bloccati come quello del pubblico impiego e settori strategici come le acciaierie che necessitano di risposte”.
“Non mi pare che si possa imputare loro volontà di violenza – aggiunge Capanna su sindacati e studenti – Mi sembra che ci sia un senso della misura” ma “occorre che l’intervento politico sia efficace. Occorre che si distingua bene tra chi manifesta e sciopera, diritto inalienabile, e chi invece soffia sul fuoco”.