Marina Berlusconi a De Benedetti: “Non ne azzecca una”
Marina Berlusconi risponde a Carlo De Benedetti. Intervistato ieri dal Corriere, in occasione dei suoi 80 anni, ha ripercorso le tappe della sua carriera. I successi, ma molti anche i fallimenti.
“Sono un uomo fortunato” ha dichiarato il patron del gruppo L’Espresso. “Sono vissuto in un’epoca straordinaria, dalla fabbrica – nel 1958 mio padre fermò il lavoro alla Gilardini per festeggiare Tunìn, il primo operaio arrivato con l’auto anziché in bici – all’economia digitale. Mi sono ammazzato di lavoro, poi a 60 anni mi è successa una cosa che non credevo possibile: mi sono innamorato e mi sono risposato”.
La fortuna di De Benedetti? Tutto merito della sentenza Lodo Mondadori
Ma la sua fortuna, secondo Marina Berlusconi, proviene solo ed esclusivamente dai 500 milioni che, in seguito al Lodo Mondadori, la Fininvest ha dovuto versare a De Benedetti per il danno patrimoniale subito in seguito alla perdita della Mondadori. “Senza quella fortuna piovuta dal cielo su un gruppo con una situazione debitoria decisamente complessa, oggi ci sarebbe davvero ben poco da festeggiare”.
I fallimenti di De Benedetti inficiano ogni suo giudizio
Una risposta piccata causata dalle dichiarazioni che De Benedetti ha rilasciato su Silvio Berlusconi e le attività del suo gruppo: “Penso che venderà tutto ad uno straniero. In Italia non c’è nessuno disposto a comprare le sue aziende. La tv generalista è messa molto peggio dei giornali”. Proprio sui fallimenti Marina Berlusconi basa la sua risposta: “Nonostante tutto ciò, si permette di pontificare perfino su un business nel quale ha sempre cercato di entrare accumulando un insuccesso dietro l’altro”.
Sulla tv generalista
Parlando della tv, De Benedetti ha offerto a Marina Berlusconi l’occasione per scoccare un’altra freccia: “È un settore nel quale siamo leader e nel quale resteremo. Le sentenze di De Benedetti, famoso per non averne azzeccata una, sono una conferma delle nostre certezze”. Quella della presidente di Fininvest e Mondadori è una reazione più che mai dura. “Fa impressione l’elenco di fallimenti e clamorosi errori che De Benedetti cerca con evidente imbarazzo di giustificare”.
Il no di De Benedetti a Steve Jobs
E gli insuccessi accumulati da Carlo De Benedetti sono tanti. Dal più recente, Sorgenia, a quelli del passato: il proprietario del gruppo L’Espresso può vantare, si fa per dire, di aver rifiutato l’acquisto del 20% di Apple che un giovanissimo Steve Jobs gli aveva proposto. Allora quelle quote gli sarebbero costate 30 milioni di euro ed oggi sarebbero potute valere cento miliardi di euro.