Le voci di un voto a marzo per il Campidoglio “sono totalmente inesistenti. Fanno parte di quel cicaleccio di cui si alimenta la politica che non è abituata a rimboccarsi le maniche”. Lo precisa al Messaggero il sindaco di Roma Ignazio Marino che accusa: “Il caso Tor Sapienza è il risultato di 12 anni di gestione sbagliata del progetto di accoglienza elaborato dal Viminale. Questa situazione non si è creata in un giorno, ma dal 2002 a ora. All’epoca c’erano un premier e un ministro dell’Interno, oggi ce ne sono altri”. Intervistato anche dalla Stampa, Marino sottolinea che “non è esclusiva responsabilità dei sindaci il fatto che i luoghi d’accoglienza si siano concentrati lì. Si tratta di decisioni prese di concerto con il programma del servizio protezione rifugiati del ministero dell’Interno”.
“In base ai dati del ministero dell’Interno – aggiunge – il Lazio, con 5 milioni di abitanti, la metà della Lombardia, è la regione che accoglie oltre un quinto di tutti i rifugiati del Paese. Di questi, l’87,5 % insiste su Roma. Non è che ci sia tanto da discutere. Abbiamo mobilitato risorse che prima non esistevano. E noi non facciamo manifestazioni coi saluti fascisti”. Ancora, Marino sottolinea di non accettare “aut aut” sulla richiesta di rimpasto della sua giunta da parte del Pd. Sul caso della Panda, si difende: “Il precedente sindaco ha ancora l’auto a disposizione del ministero degli Interni e 4 uomini per la sua sicurezza, io non ho nessuno, ho rinunciato ad avere la macchina, non voglio scorte, nè sotto casa nè da nessuna parte. Credo che almeno il passaggio in Panda nel centro storico lo possa fare”.
Ospite a In 1/2 Ora: “Ce la posso fare”
Ospite a In 1/2 Ora, programma condotto da Lucia Annunziata, Marino rincara la dose e risponde direttamente ai comitati di cittadini che lo avevano chiamato in causa: “Chi non rispetta la legge sarà allontanato. Non è una svolta di polizia, ma di legalità” ha detto. A chi gli chiedeva se era all’altezza di affrontare la situazione, il sindaco ha replicato: “Sono convinto, superconvinto che ce la posso fare per questo vado avanti” .
Il primo cittadino di Roma ha poi chiarito il suo pensiero sul presunto razzismo degli abitanti di Tor Sapienza: “Sono convinto che non c’è nessun sentimento razzista tra gli abitanti di Tor Sapienza“. Secondo Marino, si tratta di “un quartiere trascurato da 30, 40 anni e il fatto che non ci sia un’illuminazione decente, che il verde è abbandonato, che la biblioteca è stata chiusa 10 anni fa sono elementi che devono avere un’attenzione”. “In un momento di crisi gli unici soldi veri li abbiamo spesi sulle infrastrutture periferiche, ma dobbiamo fare molto di più”, ha concluso il sindaco.