Ennesimo episodio di violenza in un campetto di periferia. Questa volta, le vittime sono i tifosi dell’Asd Ardita, squadra del quartiere romano di San Paolo militante nel campionato di Terza Categoria. Avviene tutto in pochi istanti, quelli che bastano per mandare in ospedale sei sostenitori della piccola società romana, uno tra gli esempi italiani più interessanti di azionariato popolare.
BASTA – A Magliano Romano, comune di 1500 anime a nord di Roma, si sta svolgendo una partita tra la squadra locale e l’Ardita valevole per il girone D di Terza Categoria, la categoria dilettantistica più bassa del calcio italiano. Dovrebbe essere una ‘tranquilla’ domenica di festa e svago, invece dopo nemmeno venti minuti accade l’imprevedibile: un gruppetto di ‘non identificati’ soggetti, si scaglia contro i tifosi ospiti con spranghe e manici di piccone. Il pubblico assiste incredulo ad un pestaggio che sembra essere stato organizzato nei minimi dettagli. Tra le matrici di questa folle e vergognosa aggressione, forse la politica. Sembrerebbe infatti, ma sono in corso le indagini, che a picchiare i tifosi dell’Ardita, vicini agli ambienti della sinistra romana, siano stati circa quaranta neofascisti.
IL CALCIO SECONDO L’ARDITA – La società del quartiere San Paolo può vantarsi di essere tra le pochissime realtà italiane dove il calcio è tornato alle origini. I tifosi dell’Ardita non sono dei semplici sostenitori, ma soci. Grazie alla loro quota annuale, che varia a seconda della professione, i tifosi contribuiscono a mantenere in vita questa giovane società, nata pochissimi anni fa. Il ‘modello Ardita’ rappresenta il futuro del calcio italiano, ridotto quasi alla fame da costi sempre più alti e gravissima mancanza di idee.