“Forse gli italiani non sanno fino in fondo quanto la tecnologia italiana sia vista con rispetto nel mondo: aziende, lavoratori e ricercatori sono all’avanguardia e dobbiamo essere orgogliosi del lavoro che fanno”. Matteo Renzi in Australia fa il giro tra le aziende tricolori presenti nel nuovissimo mondo e coglie l’occasione per tornare a lanciare il suo messaggio di sempre: siamo un grande paese, “dobbiamo uscire dalla logica di chi si piange addosso. Se la smettiamo con i piagnistei il paese potrà essere leader: dobbiamo crederci”.
E nella sua visita a Sydney – la prima di un premier italiano nella storia, torna a ripetere con orgoglio – rilancia i rapporti con l’Australia “che devono crescere”. Pronto a fare da sponda a quel Made in Italy, che non è solo fatto di pasta e pizza e moda ma soprattutto di tecnologia e innovazione, su cui l’Italia ha da dire la sua. Il premier prima si ferma nei cantieri del Progetto ‘Kellyville Station’, un hub del trasporto urbano di Sydney della Northwestrailink, dove Impregilo-Salini, è i prima linea per la costruzione delle infrastrutture. Per creare un ‘link’, spiega il premier, che non “è solo tra due zone della città” ma anche un collegamento “tra passato e futuro e tra l’Italia e l’Australia”. Poi il premier prosegue il suo tour e fa un sopralluogo ad un impianto della Prismyan, una realtà – ricorda – da 7 miliardi di fatturato, di cui sono il 10% in Italia e 20 mila addetti: “Un esempio di un’impresa italiana e multinazionale che porta alta la nostra bandiera”.