I responsabili del lancio di fumogeni durante Italia-Croazia
Italia–Croazia, incontro valevole per le qualificazioni ad Euro 2016, vede trionfare il tifo violento che continua ad essere misteriosamente ospite nei nostri stadi. Abbandonando per un attimo le analisi riguardanti il deludente pareggio ottenuto dalla Nazionale di Antonio Conte, è ora di fare chiarezza sulla gestione dell’evento di San Siro che ha portato alla sospensione del match per qualche minuto. Impossibile andare avanti con i fumogeni lanciati dai non tifosi croati.
I FATTI – Attorno al trentesimo del secondo tempo e con le squadre inchiodate sull’1 a 1, ecco scendere in campo il ‘dodicesimo uomo’. Così è stata definita dalla stampa croata, quella sparuta minoranza di tifosi croati che, infischiandosene della mano pesante dell’Uefa, ha ‘illuminato’ l’impianto meneghino con una pioggia di fumogeni. L’incontro, che già nel primo tempo aveva subito un’interruzione per lo stesso, identico motivo, è stato giustamente sospeso dal fischietto olandese Björn Kuipers per circa cinque minuti.
I RESPONSABILI – In questi giorni Milano è stata invasa dai tifosi croati, con circa diecimila presenze. Tra questi, un centinaio ha fatto fare gli straordinari alle nostre Forze dell’Ordine: sono stati infatti denunciati furti, risse e diverse vetrine di negozi e bar danneggiate. Tuttavia, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che si rivedessero a distanza di quattro anni (13 ottobre 2010, ndr) scene di ordinaria follia in uno stadio italiano.
Se a Genova infatti ci aveva pensato Ivan Bogdanov, forzuto capo ultras serbo rivistosi qualche settimana fa durante i fattacci tra Serbia ed Albania, a Milano sono i Bad Blue Boys (BBB) a terrorizzare l’Italia. Secondo fonti molto attendibili, sarebbero stati gli ultras della Dinamo Zagabria a scatenare l’inferno, in segno di protesta verso Zdravko Mamić, pezzo grosso del club croato, accusato dai BBB di voler far morire il club della capitale.
Con il lancio ininterrotto di fumogeni e di qualche petardo, questo storico gruppo di tifosi avrebbe così voluto lanciare un forte messaggio di sfida alla Federcalcio croata presieduta dall’ex giocatore Davor Šuker, che ora rischia pesantissime sanzioni.
FUMOGENI ALLO STADIO? – Anche l’Italia potrebbe rischiare qualcosa, poiché l’incontro si è disputato nel nostro Paese. I dirigenti federali dovranno rispondere alle tante domande dell’Uefa riguardanti la sicurezza. Una su tutte: come mai sono entrati fumogeni e petardi?
Come ha spiegato qualche ora fa il Questore di Milano, Luigi Savina, “è piuttosto facile introdurre bombe carte, poiché le dimensioni ridotte di esse necessiterebbero di controlli impossibili da fare quando si hanno davanti migliaia di persone”. Secondo Savina poi, “questi tifosi croati protagonisti in negativo della serata, sarebbero stati facilitati dai tifosi italiani nell’acquisto dei tagliandi, in virtù di accordi e amicizie tra tifoserie”.