Italicum 2.0, come sarebbe il Parlamento con la nuova legge elettorale?
Il Patto del Nazareno aveva prodotto una nuova legge elettorale su misura per PD e Forza Italia, l’ideale per eliminare forze minori, sia esterne, ma anche interne alle coalizioni, quest’ultimo requisito ritenuto molto importante per Forza Italia.
In sintesi era previsto che
– avesse il 55% dei seggi (340) la coalizione che superasse il 37% e che fosse prima,
– ci sarebbe stato un ballottaggio tra le due prime coalizioni sotto tale soglia.
– uno sbarramento del 12% alle coalizioni per essere considerate tali e godere di soglie minori di sbarramento per partiti
– uno sbarramento dell’8% per i partiti non coalizzati e del 4,5% per quelli facenti parti di coalizioni (che abbiano superato l’8%)
Era un modello di legge elettorale che rendeva possibile ed efficiente comporre delle coalizioni tra partiti, come quella di centrodestra, tra NCD-UDC, Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e altri, e nello stesso tempo dava la possibilità ai partiti più grandi della coalizione di approfittare del voto di partiti più piccoli (come FdI e NCD-UDC) nel conteggio di coalizione per poi però tagliarli fuori dalla distribuzione di seggi qualora non superassero il 4,5%
In misura minore era anche una opportunità per il PD con SEL e Scelta Civica.
Questo accordo non è mai stato scritto sul granito, come poco del resto nella politica italiana, l’abnorme sbarramento dell’8% per i non coalizzati e quello, troppo basso, al 37% per avere la maggioranza assoluta dei seggi, sono stati sempre molto contestati.
Nel frattempo è mutato il panorama politico:
– da un lato il Pd dopo il 40,8% si è rafforzato nella convinzione di essere autonomo, e di poter instaurare il vecchio sogno renziano del bipartitismo
– dall’altro all’interno del centrodestra le posizioni si sono fatte più distanti, più largo il solco tra Forza Italia e Ncd, entrambi in declino, mentre la Lega Nord di Salvini acquista visibilità e non vuole certo essere un cespuglio, ma mira a un ruolo di preminenza
Da questo contesto scaturisce la nuova proposta di italicum, che viene dall’incontro tra il Pd di Renzi e la sua maggioranza, Scelta Civica e Nuovo Centrodestra – UDC, partiti che farebbero fatica a inserirsi in una coalizione, e quindi cui non spiace tout court la scomparsa delle coalizioni dalla legge elettorale e il premio solo per il partito.
Chiaramente si sono imposti cambiamenti agli sbarramenti. L’Italicum 2.0 appare così composto:
– maggioranza assoluta dei seggi al primo partito sopra il 40% dei voti
– ballottaggio tra i primi due partiti sotto il 40%
– sbarramento ai partiti sotto il 3%
Quale sarebbe il panorama politico e il parlamento con una tale legge elettorale?
Abbiamo preso tre recenti sondaggi di diversi istituti e sulla base di questi immaginato la distribuzione dei seggi.
Nello scenario A il secondo partito dopo il PD è il M5S e considerando che nessuno, neanche il PD, arriva al 40%, seppur di pochissimo, si svolge un ballottaggio.
I seggi sono distribuiti in base alle due ipotesi che vinca il PD o il M5S. Si noti come lo spazio per gli altri partiti di opposizione di sinistra e centrodestra in caso di vittoria del M5S sarebbero esigui:
(fare scorrere la barra laterale)
Nello scenario B si immagina che Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, si uniscano, per superare il M5S al secondo posto e così andare al ballottaggio. E’ stato eliminato il NCD-UDC visti i rapporti non certo idilliaci soprattutto con la Lega.
Certamente è difficile che la si somma dei partitimantenga esattamente in un unica lista, ma abbiamo immaginato che possa accadere, anche vista la tendenza al voto utile che è ormai una realtà anche italiana. Così immaginiamo di seguito i casi di una vittoria del PD o del centrodestra unito al ballottaggio. Qui è il M5S a soffrire soprattutto in caso di una vittoria del secondo classificato
(fare scorrere la barra laterale)
Quello che sarà chiaro è che un unico partito, anche se molto lontano al primo turno dalla maggioranza degli elettori, sarà il dominatore della legislatura, non assisteremo più a compromessi tra diverse forze politiche, quanto piuttosto a correnti che si scontreranno, non sempre in modo così trasparente come tra diversi partiti. In fondo è qualcosa ci siamo già stati abituati con gli scontri all’interno del PDL e ora nel PD, con l’Italicum 2.0 tutto ciò sarà istituzionalizzato.