L’Antonio Conte che si presenta alla conferenza stampa dopo l’amichevole contro l’Albania è un Conte furioso. La prestazione di questa rosa composta principalmente da riserve da testare non è delle migliori, soprattutto considerando il livello dell’avversario, ma il C.T. non se la prende con i propri ragazzi.
Il gol di Okaka nella ripresa salva gli azzurri da quello che poteva essere il secondo pareggio consecutivo che, giustificato contro la Croazia, poteva far digrignare i denti contro l’Albania. Eppure Conte, che dai suoi ha sempre richiesto il massimo, difende gli azzurri puntando il dito contro l’intero sistema calcistico italiano. Dapprima sembra se la prenda con giornalisti e tifosi: “C’è poca collaborazione nei confronti di questa squadra. E’ cambiato solo l’allenatore, i problemi sono rimasti tutti lì. Si parla tanto di rilanciare il movimento e poi non si fa nulla, come se fossimo ancora i migliori al mondo. E’ ora che tutti vedano a che punto siamo. E che si cominci a lavorare per davvero, perché io so fare solo questo e non sono venuto qui a perdere tempo” e poi si scaglia contro i vertici: “Queste mie parole vogliono essere una pietra che tiro, chi deve capire… capirà. Mi si chiede di dare un’impronta nuova, ma poi devo essere messo nelle condizioni di farlo. Se non posso lavorare con questo gruppo per i prossimi quattro mesi è un problema. Sono qui per incidere, l’ho già fatto con 5 vittorie e 1 pareggio in 6 partite, ma se non posso incidere è un problema grosso”.
Chi ha la memoria buona ricorderà sicuramente che Conte aveva accettato l’incarico di commissario tecnico dopo una lunga chiacchierata con Tavecchio, il quale gli aveva garantito maggiori possibilità di manovra. La richiesta, che era anche uno dei punti programmatici del presidente federale, non è ancora stata esaudita e, anzi, non se ne è nemmeno ancora discusso seriamente. Fra questo e le critiche mosse ad una nazionale che si dimostra vincente ma con grande fatica contro avversari di modeste dimensioni, Conte ha deciso di parlare chiaro richiedendo molto più sostegno ed appoggio. Tutti i tifosi sanno perfettamente che il mal di pancia al mister pugliese non passa facilmente, è ora che Tavecchio e la federazione si muovano per far si che uno degli allenatori più vincenti degli ultimi anni rimanga a lungo sulla panchina dell’Italia.