Acque agitatissime in casa Rai. La consigliera d’amministrazione Luisa Todini (in quota centrodestra) ha rassegnato poche ore fa le proprie dimissioni in polemica con la decisione del consiglio di dare il via libera sul ricorso contro il taglio di 150 milioni previsto dal decreto Irpef del governo Renzi. Oltre alla Todini, contrario anche Antonio Pilati. A favore gli altri sei membri del consiglio (Verro, De Laurentiis, Rositani, Pinto, Tovagi e Colombo), mentre la presidente Anna Maria Tarantola si è astenuta. Il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi ha definito “inopportuno” il ricorso votato dal Consiglio.
Le dimissioni della Todini arrivano con notevole ritardo rispetto a quanto da lei stessa annunciata lo scorso maggio, dopo che il premier Renzi l’aveva nominata presidente di Poste italiane. Era nel Cda dal 2012, anno in cui venne eletta su indicazione di Pdl e Lega Nord.
Dura la reazione del Partito democratico. Il sì del cda Rai al ricorso è “un voto determinato solo da logiche politiche e personali, all’insegna del tanto peggio tanto meglio. Sia ben chiaro, comunque, che tutto questo non indebolisce affatto, semmai rafforza, la volontà del governo di liberare la Rai e il servizio pubblico dalle vecchie logiche”. Lo dice il sottosegretario di Stato al ministero dello Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli.
“La decisione dei consiglieri Rai di votare per un ricorso contro il governo, azionista di maggioranza Rai, è veramente sorprendente. A questo punto, visto il suo comportamento lineare, verrebbe da chiedere alla consigliera Luisa Todini di ripensarci e ritirare le dimissioni” commenta il segretario della Commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.