Sondaggi elettorali Datamedia, giù il PD, La Lega al 10%
Sondaggi elettorali Datamedia: continua il calo per Renzi, mentre aumenta l’opposizione
Nell’ultimo dei sondaggi elettorali pubblicati il giovedì sulla Stampa anche Datamedia certifica il calo di popolarità del PD, il fatto non stupisce essendo il partito di governo e quello che più si era innalzato oltre le proprie medie storiche, quindi più che il 38% (in calo dal 39,7%) del PD è interessante osservare chi intercetta voti in uscita.
Vi è certamente la Lega Nord, che sale ancora dello 0,8% raggiungendo il 10%, incoronando Salvini come leader mediatico del momento. Oppure SEL, che raggiunge il 4%. Data per morta, dimostra che si possono smentire le profezie politiche quando vi sono delle ragioni come lo spostamento a destra nei temi economici del PD.
Il M5S invece scende al 18%, pagando l’apparente assenza di iniziative e di risalto mediatico degli ultimi tempi, e l’appannamento di Grillo.
Stabili gli altri partiti, come Forza Italia, bassissima al 14, il NCD al 2,5%, FdI al 3,5% e l’UDC al 1,2%
Enigmatica la categoria Altri Partiti, in salita al 8,8%, e in cui non è chiaro quali forze ci siano, probabilmente Italia Unica di PAssera, Scleta Civica Rifondazione Comunista, Verdi, ecc
Vediamo i dati:
Come si vede è stata anche sondata la fiducia in Matteo Renzi, che cala ancora del 1%, ma rimane su valori altissimi, al 48%, poche volte raggiunti da altri premier.
Sondaggi elettorali Datamedia: la fiducia nei ministri del governo Renzi in calo
Datamedia ha anche analizzato il livello di fiducia dei singoli ministri: nessuno raggiunge la popolarità del premier, e certamente si deve considerare anche il livello di conoscenza, debole o debolissimo per moltissimi di loro, ancora oggi, oscurati dall’impatto mediatico di Renzi stesso.
Il ministro più opolare è Delrio con il 46%, che perde solo l’1% da ottobre, a differenza di Boschi e Pinotti che perdono il 4% e 5%, andando al 41% e 38%.
A seguire stabile Lupi, ma in netto calo Madia, Padoan, Poletti. In fondo alla classifica le ministre Guidi, Giannini, Lanzetta, per cui si può immaginare più che altro la penalizzazione della mancata conoscenza tra il grande pubblico.
Vediamo i dati sui ministri: