Sondaggi elettorali IPR: M5S e Forza Italia in crisi, al 17,5% e 14%
L’ultimo dei sondaggi elettorali IPR è il migliore degli ultimi tempi per il PD, che viene dato al 40%, un record positivo, rispetto a tutti gli altri istituti che lo danno anche abbondantemente sotto tale soglia.
La crisi evitata dal PD colpisce invece altre forze, in particolare le due principali di opposizioni, il Movimento 5 Stelle e Forza Italia, con il primo sceso al 17,5%, probabilmente un minimo storico, e il secondo al 14%, anch’esso bassissimo.
Ad approfittarne come ormai noto da tempo, la Lega Nord, che IPR dà al 10,5%, uno dei valori più alti dei sondaggi elettorali in circolazione. L’efficacia mediatica di Salvini certo toglie spazio ad altri movimenti concorrenti nel campo del populismo o del centrodestra.
Stabili al 4% il NCD-UDC, non slgono ma non perdono neanche terreno. In calo i Fratelli d’Italia al 2%, un valore basso per il partito, che probabilmente soffre, anch’esso, della concorrenza della Lega Nord.
Buono il dato di SEL al 3,5%, Rifondazione comunista non è mostrata, ma è facile immaginare che insieme supererebbero il valore delle elezioni europee della lista Tsipras.
E’ alto il valore degli Altri, al 7,5%, non è dato di spaere chi è incluso, probabilmente Rifondazione, Veerdi, SVP e altri autonomisti, Italia Unica?
Vediamo i dati:
Sondaggi politici IPR: il 41% degli elettori PD pensa sia prossima una scissione nel partito
IPR ha voluto anche indagare il pensiero degli elettori sulla situazione interna ai principali partiti e coalizioni, chiedendo a quelli di centrodestra, così come a tutti gli elettori, se il centrodestra appunto debba tornare unito, dal NCD alla Lega. Ed è interessante osservare la discrepanza tra le opinioni degli italiani in generale e degli elettori di centrodestra: questi ultimi sono per una rinnovata unione della propria coalizione, 60% a 36%, contro l’opinione generale degli italiani, 56% a 24%.
La domanda su un’eventuale spaccatura del PD divide di più i rispondenti: se gli italiani pensano non ci sarà una scissione nel 46% dei casi, contro il 42% che la ritiene probabile, l’opinione degli elettori di centrosinistra, in cui sono inclusi quelli di sinistra radicale, è opposta, il 49% pensa che ormai le differenze interne al PD siano troppo ampie per evitare una spaccatura.
Nel PD comprensibilmente la si pensa in maniera opposta, il 54% ritiene che non ci sarà una scissione, ma è molto significativo il 41% di coloro che ritiene ormai le posizioni inconciliabili, un valor emotlo alto all’interno degli elettori di un partito.
Ecco i dati: