Come il boss mafioso Bernardo Provenzano. Clemente Mastella, in un’intervista al Foglio, si sfoga. “È tutto cominciato con il mio ingresso nel governo di Romano Prodi, quasi dodici anni fa. Da allora, secondo qualcuno, una volta seduto al ministero della Giustizia sarei diventato una specie di Bernardo Provenzano. Io e tutta la mia famiglia. A casa siamo in cinque, ed esclusa la mia figlia più piccola ci hanno inquisito tutti. E finora, grazie a Dio, sempre tutti prosciolti”.
“Questo sistema, questo cortocircuito tra le procure che ti investono e i quotidiani che danzano il sabba, è un modo per ammazzare, stritolare, distruggere non solo dal punto di vista politico, ma personale, umano”, dice Mastella, secondo cui “l’attività senza briglia di alcune procure è un guasto del nostro sistema giudiziario. È evidente che c’è qualcosa che non funziona – dichiara – se alcuni magistrati possono far cadere governi e rovinare carriere politiche senza riscontri, senza che le loro inchieste portino poi a delle condanne”.