Con le prime 100 Porte, che presto diventeranno 150, Italia unica accelera verso l’assemblea costituente di gennaio. Corrado Passera annuncia un altro importante passo sulla strada della costruzione del nuovo partito, chiamato a riempire “un vuoto pazzesco che sta diventando ancora più vuoto”, a rappresentare “quel grande mondo che va da Renzi a Salvini e non è rappresentato da nessuno”. Anche perchè quei partiti di centrodestra che stanno al governo “Renzi li tratta come tappetini”, mentre Forza Italia ha rinunciato a svolgere il suo ruolo di opposizione “non si sa per ottenere che cosa”.
Nè la prospettiva per l’Italia può essere quella del partito della Nazione, perchè “la storia del nostro Paese dimostra che quando si comincia a parlare di partiti unici le cose finiscono male”. E allora avanti con il progetto di Italia unica, per dare voce ad “una voglia di partecipazione che va contro lo stereotipo degli italiani che non si vogliono più impegnare”, partendo dai territori perchè “è dal basso che si costruisce la politica e crediamo molto in questa unicità dei territori”.
Le Porte saranno, spiega Passera, i luoghi di incontro di Italia unica. La metafora è immediata e semplice: dalle Porte si entra nella politica, è attraverso di esse che si trovano energie e idee per rinnovare il rapporto tra cittadino e comunità. Si ristabilisce così la priorità delle scelte, che arrivano dal territorio, non da imposizioni centralistiche”. Coerente con questa impostazione la scelta di scrivere una lettera a tutti i sindaci italiani, alla quale hanno risposto in 300, e soprattutto la decisione di scendere nell’agone politico partendo dalle elezioni comunali in programma la prossima primavera. E chissà che magari non si cominci proprio da Roma, dove “la situazione sta degenerando”, sottolinea Passera, anche se la Giunta del sindaco Ignazio Marino “non è arrivata da Marte, qualcuno l’ha messa lì”.