Dopo l’acceso scontro verbale provocato dall’attacco di Landini ecco la risposta del premier Renzi. Il premier scrive a Repubblica.
“Ho sempre rivendicato l’appartenenza del Partito democratico alla sinistra. Per questo ho spinto al massimo perchè il Pd fosse collocato in Europa dentro la famiglia socialista. Nei comportamenti concreti, nelle scelte strategiche, il Pd sa da che parte stare. Dalla parte dei più deboli, dalla parte della speranza e della fiducia in un futuro che va costruito insieme”.
Renzi scrive a Repubblica (‘il mezzo è il messaggio’ cit. mcluhan) e risponde ad un editoriale pubblicato dal quotidiano dal titolo ‘Parole sbagliate’ dedicato al rapporto tra il presidente del Consiglio e r sindacati.
Sindacato vuole farci ‘esame del sangue’
“So che Repubblica non vuole farci un esame del sangue, come invece pretenderebbe qualcuno anche dalle parti del sindacato”, scrive Renzi.
“Ho un profondo rispetto per il lavoro e per i lavoratori che il sindacato rappresenta. Penso che altrettanto rispetto sia da chiedere anche nei confronti di un governo che sta cambiando il mondo del lavoro per evitare che alibi e tabù tengano fuori dal mercato milioni di lavoratori solo perchè non hanno contratto o sono precari. Se entriamo nel merito del Jobs Act vediamo che non c’è riforma più di sinistra”.
Sul Patto del Nazareno
Sul patto del Nazareno, “il Pd ha chiara la differenza tra maggioranza e opposizione così come ha chiaro che le regole del gioco si prova a cambiarle assieme per poi tornare a dividersi su tutto il resto”, osserva il premier. “Quella del Pd è una sfida plurale, non la tigna di un individuo. Ed è per questo, però, che non possiamo permetterci di restare fermi a un passato glorioso, ma rivitalizzarlo ogni giorno cambiando, trovando soluzioni concrete ed efficaci a problemi che si trasformano e che riguardano da vicino la vita delle persone”, evidenzia Renzi.
Sinistra è storia e valori, è Berlinguer e Mandela….
“Per noi la sinistra è storia e valori, è Berlinguer e Mandela, Dossetti e Langer, La Pira e Kennedy, Calamandrei e Gandhi. Ma è soprattutto un futuro su cui lavorare insieme per risolvere i problemi delle persone”.