La frase pronunciata ieri da Maurizio Landini: “Renzi non il consenso delle persone oneste”. La marcia indietro di Landini: “è stata una cavolata”.
Oggi il premier risponde in maniera indiretta a Landini con una lettera inviata a Repubblica mentre il leader della Fiom motiva il suo errore.
“I toni duri di questi giorni sono figli della incomunicabilità. Un governo che rimane indifferente di fronte alle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che protestano nelle piazze, che si rifiuta di discutere con i sindacati sulle leggi che riguardano il lavoro, che non si confronta in Parlamento e modifica leggi fondamentali come lo Statuto dei lavoratori a colpi di fiducia, non può attendersi che nelle fabbriche e negli uffici si alzino cori di consenso”.
Landini: la frase è stata una cavolata e non è quel che penso
Landini ammette di aver sbagliato intervistato da Repubblica: la frase ‘Renzi non ha il consenso delle persone oneste’, pronunciata ieri, “è stata una cavolata. Anche perchè non riflette quel che penso. Non ho mai pensato che solo chi è con noi è onesto”.
Landini: non volevo offendere
“Non volevo certo offendere coloro che sostengono le politiche di questo governo. Poi, può far comodo utilizzare la mia frase per nascondere il messaggio di protesta che arriva dai luoghi di lavoro e dai pecari” dice Landini. “È una strategia ma non serve a risolvere il problema. È un altro modo per nascondere la cenere sotto il tappeto. Abbiamo un governo – sottolinea – che divide il Paese, che cerca di mettere precari contro lavoratori dipendenti, cittadini contro sindacati, che divide addirittura gli imprenditori tra di loro”
Giuseppe Spadaro