In vista delle imminenti elezioni europee, Silvio Berlusconi affila le armi per evitare di finire stritolato tra il Pd del premier Matteo Renzi (ben oltre il 30% secondo tutti i sondaggi) e un Movimento 5 Stelle sempre più in ascesa. La strategia è di fatto ultimata, concordata da giorni con i fedelissimi: la campagna elettorale di Forza Italia deve essere “istituzionale” e moderata, senza alcun cedimento ad estremismi e isterismi stile Santanchè.
Così facendo l’ex Cavaliere prenderebbe due piccioni con una fava: recuperare voti tra i moderati e danneggiare il Nuovo Centrodestra del “traditore” Angelino Alfano, il quale, vedendosi sottrarre parte del proprio bacino elettorale, rischierebbe seriamente di non superare la soglia del 4% e di non mettere nessuno dei suoi al parlamento europeo. Il concetto del voto utile deve essere la base portante sul quale incardinare l’ultimo mese di campagna elettorale: i berlusconiani ripeteranno il mantra del sostegno a Forza Italia come unico argine contro la vittoria della sinistra e dei grillini. Lo slogan sarà “ogni voto dato a partitini centristi equivarrà a un voto dato al Pd”.
Al centro della strategia torna inoltre prepotentemente l’invasione delle tv, grazie soprattutto alla tenuità della condanna ai servizi sociali (mezza giornata alla settimana) che ha consentito all’ex premier quella famosa “agibilità politica” tanto invocata. A riprova di ciò c’è il giallo della mancata intervista al Tg5 che sarebbe dovuta andare in onda ieri. All’ultimo minuto, però, Berlusconi ha annullato tutto, forse per evitare di dover competere con la trionfale conferenza stampa post cdm con cui Renzi annunciava gli 80 euro in busta paga per il ceto medio-basso.
Nei prossimi giorni, inoltre, i big di Forza Italia parteciperanno sì ai talk show, ma con regole d’ingaggio ferree: niente attacchi alla magistratura, niente toni troppo anti euro. All’insegna del moderatismo.