La nuova sinistra, l’unica vera alternativa. È quanto sostiene Alexis Tsipras, che domenica scorsa a Firenze ha sottolineato come la sinistra di cui anche lui fa parte sia l’unica alternativa possibile in Europa contro l’austerità sponsorizzata da Angela Merkel.
In Grecia Syriza, il partito di Tsipras di appresta a prendere le redini del governo già a febbraio. In Spagna sembra poter avere le stesse sorti Podemos di Pablo Iglesias. Non sembrano di gran lunga essere differenti gli esiti di movimenti come il Sinn Fein in Irlanda.
Origini differenti ma stessi obiettivi
Movimenti con storie ed origini differenti. Syriza è il risultato della fusione di diverse sigle radicali della sinistra greca. Podemos muove le suo origini da movimenti esterni alla politica come quello degli Indignados. Sinn Fein nasceva invece come movimento indipendentista. Movimenti che sembrano però avere una sorte comune: riportare in auge la sinistra.
La nuova sinistra alternativa all’austerità e ai nazionalismi
Una sinistra, la loro sinistra, che sembra aver capito che non può non battersi in Europa. Un Europa nella quale non sembrano esserci alternative all’austerità. L’austerità che partendo dalla Germania di Angela Merkel trova il valido sostegno di nelle coalizioni tra socialisti e popolari che governano un po’ ovunque. Ne è senz’altro un valido esempio la presidenza Juncker. Socialisti e popolari trovano opposizione soltanto nei vari nazionalismi che la crisi sta aiutando a rafforzare: Marie Le Pen e Nigel Farage su tutti. Nazionalismi che godono dell’ammirazione dei nostri connazionali della Lega e di Matteo Salvini, ma anche del M5S.
La nuova sinistra che si batte per un Europa più giusta e solidale
All’austerità e ai nazionalismi, Syriza, Podemos e Sinn Fein rispondono proponendo un’Europa più giusta e solidale. Una ricetta semplice che esula dalle proposte fantasiose spesso proposte dai candidati in tempo di campagna elettorale.
Nel programma di Tsipras, in particolare, sono fondamentali tre punti: la fine immediata dell’austerità in Europa; una conferenza europea per la riduzione del debito pubblico; un New Deal continentale per la creazione di milioni di posti di lavoro. Tre punti per uscire dalla crisi di impostazione europeista condivisi anche da Podemos che individuano nell’Unione Europea una risorsa anche per risolvere i problemi interni ai singoli stati come la corruzione, la criminalità organizzata, la lotta all’immigrazione e l’evasione fiscale.
Le divisioni della sinistra in Italia
In Italia appare difficile riorganizzare la sinistra sulle orme di Syriza o Podemos. Troppe divisioni. Ognuno è attaccato in modo viscerale al proprio simbolo e sembra impossibile poter confluire in un unico movimento in grado di rappresentare una valida alternativa al Pd che venga da sinistra. Occorrerebbe sciogliere le sigle rimaste (Sel, Rifondazione Comunista su tutte) e farne un movimento unico. D’altra parte è questa la tendenza che muove dalla periferia d’Europa: Grecia, Spagna e Irlanda si sono già adeguate. Difficile immaginare dunque un esito positivo per la sinistra italiana già dalle prossime elezioni.