Padoan, lettera ai Commissari che martedì esamineranno il bilancio dell’Italia
Viene resa pubblica oggi dal Tesoro, il testo della lettera del ministro Padoan, indirizzata al commissario europeo agli Affari monetari Pierre Moscovici e al vicepresidente della Commissione incaricato di seguire i bilanci degli stati membri Valdis Dombrovskis, in vista dell’esame di bilancio previsto per martedì.
Lo scopo è quello di avviare un dialogo politico con i detentori del dossier dei conti pubblici a Bruxelles, al fine di convincerli a concedere tempo al governo per attuare le riforme strutturali in programma.
Padoan, lettera ottimista tra Jobs Act e consolidamento fiscale
E se lo stesso Padoan non presenta una rosea analisi della situazione economica, parlando di prospettive di ripresa per il 2015 “timide e fragili” e ricorda ai commissari che che dall’inizio della crisi “ l’Italia ha perso un decimo del suo prodotto interno lordo”, il ministro conserva intatto il proprio ottimismo e la fiducia nella ripresa:”Sono fiducioso che lo sforzo senza precedenti nel programma di riforme avrà chiaro appoggio dalle istituzioni europee”. Per Padoan il piano del governo inoltre “è coerente con le raccomandazioni volte a aumentare competitività e crescita”.
Tra i punti di forza sottolineati nella lettera vi è anche il Jobs Act, e Padoan sottolinea come questa riforma potrà dare ancora più stabilità al sistema previdenziale, anche se pur venendo citata una “timeline” allegata per la sua applicazione, non si trova traccia di esso nel documento.
Lo scopo di Padoan è quello di evitare che martedì prevalga l’ala oltranzista e che l’Italia si veda costretta a dover tirare fuori altri fondi per garantire il rispetto dell’”aggiustamento strutturale” di oltre lo 0,38 per cento.
Pertanto Padoan al fine di persuadere i commissari dichiara che “il consolidamento fiscale dell’Italia è già stato impressionante” e che “Se il debito è aumentato, non è stato a causa di una cattiva politica fiscale”, semmai «riflette il contributo concesso per aiutare altri Paesi e il piano di pagamento degli arretrati della pubblica amministrazione”.
L’Italia spera di evitare quindi che la Commissione chieda altre nuove correzioni e Padoan con la sua lettera chiede altri quattro mesi per dimostrare che per atturare le riforme la flessibilità è al momento necessaria.
Evitare procedura di infrazione
Si spera quindi di arrivare a marzo tentando di evitare allora che, se i progressi non saranno stati soddisfacenti, Bruxelles avvii una procedura di infrazione.
Il contesto europeo quindi si riverbera sulle decisioni già decisi sulla legge di stabilità e la volontà è quella, seppur con alcune riduzioni, di confermare i saldi già decisi.
Il bonus di 80 euro alle famiglie per i neonati, promesso per redditi fino ai novantamila euro, verrà limitato a chi guadagna meno di venticinquemila ma con la possibilità di raddopiare la cifra per i redditi inferiori ai settemila euro annui.
I fondi di 500 milioni per finanziare la riforma degli ammortizzatori sociali nel frattempo sono passati a 400 in due anni. Ma se i tagli ai Comuni restano confermati, i sindaci che metteranno insieme i propri servizi godranno per 5 anni dell’esclusione dal patto di stabilità.