Legge elettorale operativa subito per la Camera. E nel caso si andasse a votare prima del 2018 per il Senato c’è il Consultellum. A dirlo è il ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, in un’intervista al Corriere della Sera. “Avere una legge diversa tra Camera e Senato non sarebbe un inedito nella storia repubblicana. Il nostro orizzonte è di mille giorni. Andremo a votare nel 2018 dopo aver realizzato, prima possibile, un sistema che funzioni perfettamente. Una legge elettorale efficiente per la Camera e un Senato nuovo. Noi vogliamo arrivare a fine legislatura, ma se ci vogliono portare a votare, per il Senato c’è il Consultellum” spiega il ministro.
Boschi osserva che “in altre occasioni si è votato con sistemi diversi tra Camera e Senato, maggioritario da una parte e proporzionale dall’altra. Il che non ha mai portato i costituzionalisti a dichiarare illegittima una legge”. Sul Jobs Act, “non darei per scontato che si metta la fiducia, tutt’altro. Io mi auguro che i voti del Pd siano compatti, ma non è che ci fermiamo se in un gruppo di oltre 300 deputati Fassina o altri, con tutto il rispetto, la pensano diversamente. Non è la riforma di Fassina“, afferma Boschi auspicando che “non ci siano scissioni”. In merito alle Regionali, “non è un referendum per il governo, ma finirà 2-0 per noi”, chiosa il ministro che trova il tempo per ribattere al segretario della Fiom: “Credo che Landini stia spostando lo scontro sul piano ideologico perchè nel merito del jobs act ha poco da dire» e «quindi si sposta l’attenzione su un altro piano. Noi non accettiamo lezioni di morale da nessuno“.