Il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta da parte della Dda di trattenere in carcere l’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Ma intanto monta una polemica furente in merito allo splendido complesso della Reggia di Caserta.
Il politico campano è stato trovato infatti in possesso delle chiavi dello splendido palazzo reale, come scoperto dagli agenti della Dia durante la perquisizione a carico dello stesso Cosentino. La difesa dell’imputato sostiene che a dargli le chiavi fosse stato il prefetto di Caserta, in modo da permettergli di “fare jogging”. In realtà gli inquirenti credono che il motivo sia molto più losco, ipotizzando la Reggia quale luogo deputato per un incontro intimidatorio nei confronti di un amministratore locale intenzionato a non sottostare alle pressioni di Cosentino.
Gli avvocati difensori respingono questa lettura dei fatti, sottolineando come le chiavi siano state consegnate a Cosentino ai tempi in cui era sottosegretario, in un periodo perciò successivo al famigerato incontro intimidatorio. Per la Difesa, inoltre, le esigenze cautelari avrebbero potuto essere assicurate anche con gli arresti domiciliari, come dimostrato dall’atteggiamento di Cosentino nel precedente arresto del luglio 2013 – tradotto in domiciliari – in cui l’ex sottosegretario aveva evitato accuratamente contatti con l’esterno.
Emanuele Vena