A Donetsk, nell’est dell’Ucraina, si continua a combattere e a morire. Questa mattina due passeggeri di un autobus di linea sono rimasti uccisi a causa di un bombardamento. Altre sette persone sono rimaste ferite. La città è da mesi al centro degli scontri tra separatisti filorussi ed esercito regolare ucraino. Nel fine settimana si sono contati dodici feriti.
Si combatte anche a Lugansk e a Dobaltsovo. Kiev dichiara che nella notte diciassette località nell’est del paese sono state attaccate dai separatisti. Nei pressi di Mariupol le truppe governative sono pronte a respingere gli attacchi, sostengono le autorità ucraine.
Una debole tregua
Da quando è entrata in vigore la tregua di inizio settembre, secondo Kiev oltre 150 soldati dell’esercito ucraino sono morti negli scontri nell’est del paese. Le Nazioni Unite calcolano che oltre 4.300 persone hanno perso la vita a causa del conflitto che da mesi insanguina le regioni orientali dell’Ucraina.
Photo by US Army Europe Images – CC BY 2.0
L’Ucraina e la Nato
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha annunciato che il paese organizzerà un referendum sull’ingresso nella Nato: “La decisone di aderire o meno alla Nato è di competenza esclusiva del popolo ucraino” ha spiegato il presidente, aggiungendo che la consultazione popolare sarà convocata quando l’Ucraina soddisferà i requisiti richiesti dall’Alleanza atlantica. Dalla Nato fanno sapere che, pur non esistendo criteri predefiniti, nuovi alleati saranno accolti se in grado di “contribuire alla sicurezza e alla stabilità dell’area nord atlantica”.
L’Ucraina alla ricerca di un governo
Alle prese con una guerra all’interno dei propri confini e con un’economia al collasso, l’Ucraina ha anche un altro scoglio da superare: quello della formazione di un nuovo governo. Lo stallo politico dovrebbe essere risolto nei prossimi giorni, ha dichiarato Poroshenko. L’Occidente segue con attenzione – e preoccupazione – l’evolversi della situazione politica a Kiev: il timore che si respira in Europa e negli Stati Uniti è che il presidente Poroshenko e il primo ministro Yatseniuk siano invischiati in una lotta per il controllo dei portafogli più importanti, a partire da quello degli Interni. Poroshenko e Yatseniuk vorrebbe un proprio uomo al dicastero: una posizione che consentirebbe di controllare le truppe che combattono nell’est.