Analisi del voto, Cuperlo: PD lontano dal popolo

Gianni Cuperlo si è formato come politico in un gruppo dirigente in cui, all’indomani di ogni tornata elettorale, le analisi del voto hanno sempre avuto una grande importanza.

Lo sfidante di Renzi, alle primarie per la segreteria del Partito Democratico nell’ultimo congresso, parla delle ultime elezioni regionali intervistato da Quotidiano Nazionale. “Il giudizio naturalmente va dato sui numeri e le percentuali, ma poi occorre cogliere il significato politico che ci sta dietro” e “ritengo che il risultato non possa essere sottovalutato”.

Secondo Gianni Cuperlo “il punto fondamentale è che dobbiamo prendere atto come il governo, pure impegnato in un’opera di cambiamento, non trova il consenso dei ceti popolari a cui questo cambiamento è rivolto. E poi non funziona l’idea che non debba esserci niente tra governo e popolo”.

Per Renzi “tutto quello che sta nel mezzo, siano corpi intermedi o rappresentanze sociali, è un di più, e dà fastidio. Non va bene. Mi auguro che questo voto ci aiuti a riflettere”, afferma l’esponente Pd.

 

L’atteggiamento della minoranza del partito “non cambia col voto di domenica. Non mi riconosco nell’ immagine di un certo volatile notturno o di chi vuole solo lo status quo”, ma, ammette, ieri “diciotto deputati, tra cui io, abbiamo appena votato un emendamento di Sel per mantenere, sull’articolo 18, le norme attuali come riformate dalla Fornero. Abbiamo voluto dare un segnale, ma in piena lealtà e trasparenza. Non vogliamo sabotare le riforme, vogliamo solo buone riforme”.