Da quando è stato cacciato dal mondo del calcio per le vicende arcinote, Luciano Moggi è ospite più o meno fisso in moltissimi salottini della tivù italiana. Il navigato dirigente sportivo ex Juve, viene infatti spesso invitato a dire la sua su quel mondo che fino al 2006 era suo, prima che ‘gli rubassero l’anima’.
A DIFESA DEI FISCHIETTI – Il Processo del lunedì in onda su RaiSport1, è oramai appuntamento da non perdere per milioni di pallonari italiani. Nella puntata di ieri, il celebre conduttore Enrico Varriale ha intervistato uno dei tre elementi di quella ‘cupola’ potentissima che avrebbe magistralmente pilotato qualche campionato. Moggi, un po’ a sorpresa per come sono andati i fatti circa otto anni fa, si schiera a difesa degli arbitri: “Da anni lotto per difendere chi è finito dentro la vicenda senza avere colpe, ovvero la classe arbitrale”.
“HO FATTO SOLO DEL BENE” – Dopo aver lanciato il suo messaggio a difesa dei nostri fischietti, l’ex direttore generale juventino confessa di “avere ancora qualche rimorso” e accusa pubblicamente “chi, dopo che è scoppiato il caso, si è tirato indietro”. Moggi dichiara di “aver voluto solo il bene della Juventus” e, con un pizzico di modestia che non guasta mai, aggiunge che “il mondiale del 2006 è stato vinto anche per merito nostro, di quella squadra che a settembre spedirono in B”.
JUVE PIU’ FORTE – L’ex dirigente bianconero infine, analizza la nuova Juve di Massimiliano Allegri: “Questa squadra è fortissima e ha un reparto offensivo con tanti uomini, a differenza della Roma che dipende dal trentottenne, Francesco Totti”.