Oltre 100 milioni di ore registrate il mese scorso, nettamente superiori alla media di circa 80 milioni mensili registrati dal gennaio 2009. Aumenti in tutti i segmenti: ordinaria, straordinaria e in deroga. E’ questa la drammatica situazione della cassa integrazione in Italia, secondo l’analisi effettuata dalla CGIL.
Ben 520 mila i lavoratori coinvolti, con un taglio del reddito pari addirittura ad un miliardo di euro, poco meno di 2 mila euro netti per lavoratore. Di fronte a queste cifre, il segretario confederale CGIL, Elena Lattuada, commenta: “lo stato in cui versa il nostro sistema produttivo e la condizione dei lavoratori continuano ad essere una drammatica emergenza”. E aggiunge: “al netto degli interventi fiscali, il paese ha bisogno di una prospettiva che non può non prescindere dalla difesa e dalla valorizzazione del lavoro e della produzione”. Un chiaro messaggio al governo Renzi: lo sgravio IRPEF di 80 euro mensili non può bastare.
La strategia da seguire, secondo Lattuada, è un’azione di contrasto della “frammentazione del mercato del lavoro”, sbloccando al tempo stesso le risorse per gli strumenti di sostegno in deroga. La chiave per ripartire deve essere “un grande piano di investimenti, a partire da quelli pubblici fino a quelli privati”, con l’obiettivo di creare lavoro.
I 100 milioni di ore di cig di marzo rappresentano un aumento del 20% rispetto a febbraio. La cigo (cassa integrazione ordinaria) è in aumento del 16%, circa un punto in meno rispetto all’aumento della cigs (cassa integrazione straordinaria). Balzo in avanti notevole invece per la cassa in deroga (cigd), con un +30%. La cigd e la cigs aumentano anche su base trimestrale, in rapporto allo stesso trimestre del 2013: +14.56% la prima, +10.21% per la seconda. Diminuisce invece la cigo: -23.43% rispetto al primo trimestre 2013.
Giuseppe Spadaro