Da Parigi – Settimana chiave per la destra in Francia. Sabato 29 novembre si terranno due avvenimenti forse decisivi per quanto riguarda la leadership e il futuro dei post-gollisti dell’Union pour un Mouvement Populaire e dei populisti del Front National. Mentre i militanti della destra repubblicana voteranno infatti per il loro nuovo Presidente, in contemporanea (a Lione) avrà luogo il XV Congresso del partito di Marine Le Pen.
L’UMP
Il clima nell’UMP in vista di tale appuntamento (per il quale è previsto un secondo turno nel caso in cui nessun candidato ottenga la maggioranza assoluta delle preferenze) è sempre più teso. I pretendenti alla presidenza del movimento sono tre: l’eretico Hervé Mariton (intervistato da Termometro Politico a margine dell’ultima “Manif pour Tous” a favore della famiglia tradizionale), propugnatore dell’abrogazione senza se e senza ma della Loi Taubira su matrimonio e adozioni gay; il 45enne Bruno Le Maire, ex ministro nonché scrittore affermato; l’ex inquilino dell’Eliseo Nicolas Sarkozy, tornato alla ribalta della politica lo scorso settembre, dopo un esilio volontario durato più di due anni.
Sarkozy contro Juppé
L’atmosfera si era fatta escandescente lo scorso weekend, quando Sarkozy si era recato nel feudo del rivale interno Alain Juppé, Bordeaux, per un meeting con i simpatizzanti del partito. Una platea di quasi 5 mila sostenitori dell’ex Presidente ha sonoramente fischiato il sindaco della città ospitante, reo di aver richiamato al rispetto dello Statuto Ump: in particolare, della norma (introdotta nel 2013 dopo la faida tra Copé e Fillon) che sancisce il ricorso alle Elezioni Primarie nel 2016 per designare il candidato alle Presidenziali dell’anno successivo.
Photo by European People’s Party – CC BY 2.0
Le primarie
Il tema delle Primarie risulta particolarmente indigesto alle truppe sarkozyste più fedeli, convinte (non a torto) che un successo schiacciante del loro beniamino al momento del voto per la presidenza del partito rappresenti un’investitura anche per il 2017. Sarkozy, finora, ne ha sempre garantito lo svolgimento pur non reputandola una priorità: i timori dell’entourage di Juppé riguardano infatti eventuali ritardi e reticenze nella preparazione di una simile consultazione, che nei piani dell’ex Primo Ministro di Jacques Chirac dovrebbe essere “aperta” sul modello di quella del Partito Socialista del 2011. Non a caso, tra i maggiori sponsor di questo meccanismo c’è il think thank filo-UMP “La Scatola delle Idee” (la cui direzione politica è affidata proprio a Juppé), che sull’esempio dell’omologo socialista “Terra Nova” ha elaborato un documento di sostegno all’uso delle “Primaires Citoyennes”.
Le perplessità del fronte pro-Sarko sono legate ai “rischi” di allargamento della base elettorale: una volta ammessi anche gli elettori di Centro e i delusi di Hollande alla scelta del candidato UMP, le chances di successo del moderato Juppé si farebbero inevitabilmente più consistenti. La liaison tra il 69enne e il leader del MoDem François Bayrou, infatti, sono da tempo nel mirino del clan Sarkozy, per via dell’atteggiamento tenuto dall’attuale sindaco di Pau in occasione del secondo turno delle Presidenziali 2012, quando chiamò al voto in favore di François Hollande.
Sarkozy e il centro
Nicolas Sarkozy, intervistato in esclusiva dal quotidiano Le Figaro, ha poi chiarificato una volta di più la sua posizione nei confronti dei centristi: “Sono certamente favorevole a un’alleanza tra la destra e il centro. Ma un centro che ha scelto di opporsi alla sinistra senza ambiguità (…) In quest’ottica, considero il nuovo presidente UDI (Unione dei Democratici e Indipendenti, ndr) Jean-Christophe Lagarde un partner nel quale avere fiducia. Non paragoniamo l’UDI, che ha governato con noi, e il MoDem che ha fatto campagna contro di noi”.
Sarkozy: “Abrogare la Loi Taubira”
Un messaggio inequivocabile lanciato all’asse virtuale Juppé-Bayrou, anche se sulle Primarie ha usato parole distensive: “Nessuna guerra di capi [con Juppé] (…) Lo ribadisco: le Primarie ci saranno e avranno luogo nel 2015. Saranno aperte, perché altrimenti si ridurrebbero a un mero voto interno”. Sarkozy non si è però fermato qui e ha toccato altri temi, su tutti il Mariage pour Tous: “Sono per la riscrittura della legge. E per farlo occorre abrogare la Loi Taubira! Ne faremo un’altra che riconoscerà il diritto al matrimonio per gli omosessuali ma non la procreazione assistita”.
Photo by Rémi Noyon – CC BY 2.0
Il Front National e la Russia
Oltre alle tribolazioni UMP, a far notizia è soprattutto il fil rouge (non solo ideologico) che lega l’estrema destra del Front National e la Russia di Putin. Il sito di giornalismo d’inchiesta Mediapart, infatti, la scorsa settimana ha rivelato che il partito di Marine Le Pen aveva beneficiato nei mesi scorsi di un prestito di 9 milioni di euro da parte di una piccola banca moscovita, la First Czech Russian Bank, il cui maggior azionista (come riporta Libération) è il magnate del gas Guennadi Timchenko. A fare da intermediario per questa operazione sarebbe stato un deputato europeo del “Rassemblement Bleu Marine”, Jean-Luc Schaffhauser. La stessa rampolla populista ha poi confermato a Le Monde la sussistenza del finanziamento, adducendo ad una “Situazione d’emergenza (…) Non abbiamo più beni immobili. Siamo costretti a sottoscrivere prestiti presso istituti finanziari francesi o stranieri”.
Malgrado l’assenza di presupposti di illegalità, tale flusso di liquidità dalla Russia era comunque destinato a far rumore, alla luce dei contatti sempre più frequenti tra la nazione di Vladimir Putin e il partito della famiglia Le Pen. Al di là dei numerosi viaggi di Marine direzione Mosca, a seguito dell’ascesa alla leadership del partito, la rete franco-russa caldeggiata dalla destra lepenista si è consolidata grazie all’iniziativa di altre personalità “nell’ombra”. Alla testa della lista presentata nella regione di Parigi per le Europee (nella quale era presente Schauffauser) figurava anche il responsabile esteri del FN Aymeric Chauprade, esponente filo-russo e sodale del deputato nazionalista della Duma Alexander Mikhailovich Babakov, membro del putiniano “Russia Unita”. Chauprade e Schauffauser, peraltro, erano entrambi tra gli osservatori europei dell’ultimo referendum per l’annessione della Crimea alla Russia.
Niccolò Inches
Twitter: @niccolink
Immagine in evidenza: Photo by Alfie Ianni – CC BY 2.0