Non esiste altro dio del calcio all’infuori di Messi

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Leo Messi, da quando è sbarcato dal pianeta degli extraterrestri per insegnare a noi umani cos’è il Calcio (si, quello con la ‘c’ maiuscola), ha una missione ben precisa: battere ogni record esistente. A ventisette anni, la Pulce sembra essere a metà dell’opera, nonostante abbia recentemente conquistato il primo posto dei marcatori di Champions League con la mostruosa cifra di 74 reti. Tra qualche mese verrà assegnato il premio più ambito per ogni calciatore, il Pallone d’oro e, se le cose rimangono così, potrebbe essere il quinto riconoscimento per il numero 10 del Barcellona.

‘DIO DEL CALCIO’ – Su di lui, da quando ha cominciato a calciare un pallone passando anche per l’Italia (ha partecipato una decina di anni fa ad un torneo giovanile in provincia di Pordenone, ndr), si è detto e scritto tantissimo. Ogni volta che Messi è in campo, non soltanto il pubblico pagante assiste ad almeno una sua rete, ma viene anche deliziato dalle sue giocate da autentica divinità del calcio. In Spagna ha da poco battuto il record di reti nella Liga, di proprietà per oltre mezzo secolo ad un certo Telmo Zarra, istituzione del calcio basco: la Pulce è a quota 253, mentre l’altro marziano, Cristiano Ronaldo, è fermo a 197.

 

#MessiBalónDeOro – Il quotidiano spagnolo Mundo Deportivo, ha lanciato una curiosa iniziativa a colpi di hashtag per sostenere la candidatura di Messi a miglior giocatore del mondo, elencando i ‘dieci motivi’ per cui il Pallone d’oro 2014 debba andare per forza all’argentino.

Oltre ai numeri, che ovviamente ci sono e sono ‘spaventosi’, c’è anche l’atteggiamento esemplare dentro e fuori dal campo, con uno stile di vita lontanissimo dal suo ‘nemico’ Cristiano Ronaldo. Peccato per come sono andate le cose in Brasile, con l’Argentina uscita sconfitta dalla finale mondiale contro la Germania. Sarebbe stata la gioia più bella per Messi.