Bocciati dalla commissione Lavoro al Senato tutti gli emendamenti proposti, ed il jobs act, la principale causa della discordia fra il governo e i sindacati, dopo essere stato già approvato alla Camera corre rapido verso l’approvazione di Palazzo Madama. Martedì prossimo il provvedimento approderà in aula, con un PD che pur essendo il partito di maggioranza al governo, appare sempre più diviso al suo interno.
Ma per i sindacati, la previsione di una veloce approvazione della legge non è per niente una buona notizia, e la CGIL non demorde nella protesta. Per Susanna Camusso infatti: “Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per far sì che le norme del Jobs Act non vadano in vigore” e ancora una volta viene ventilata l’ipotesi di ricorrere all’Ue per far bloccare la legge: “Finché non ci sono i decreti attuativi, tutto è ancora in itinere, quello che abbiamo detto e ribadiamo è che noi continueremo la nostra iniziativa perchè pensiamo che quelle norme non vadano bene, non risolvono i problemi del mondo del lavoro”.
Forse anche per questo, per l’eventualità di apporre la fiducia alla votazione il ministro del Lavoro Giuliano Poletti rimane possibilista: “Il ddl “sta bene”, ma sulla fiducia al Senato “non è ancora deciso. So che hanno definito il calendario. Adesso vorremmo fare rapidamente una consultazione, poi decideranno e vedremo”.
Tuttavia il ministro non appare particolarmente turbato dalla possibilità che i sindacati ricorranno alla Corte di Giustizia Ue per bloccare l’approvazione della legge: “E’ legittimata come chiunque altro a fare questa scelta. La nostra opinione è che la legge delega sia veramente costituzionale e pienamente coerente con le norme comunitarie e con tutti i trattati che il nostro Paese ha sottoscritto. Diversamente non l’avremmo mai mandata in parlamento”.
Appare invece soddisfatto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che da Torino dichiara: “I tempi del Jobs Act saranno rapidi perché dagli inizi di gennaio dovranno essere operativi i primi decreti legislativi”. Per Delrio l’approvazione al senato della legge ha un forte significato: “Rappresenta il segno di un Paese che cambia concretamente, di un Paese che vuole favorire un lavoro a tempo indeterminato per tutti, quindi lavori più stabili, più tutele sociali, un Paese che finalmente cambia passo sperando che questo aiuti le imprese e gli investitori ad avere più fiducia nel nostro Paese”.