In Uruguay la popolazione è al bivio. Domenica 30 novembre, i cittadini sono chiamati alle urne per eleggere il loro nuovo Presidente: la scelta posta agli elettori sarà fra Tabaré Ramón Vázquez Rosas (Frente Amplio) e Luis Alberto Aparicio Alejandro Lacalle Pou (Partido Nacional).
Il primo turno
In Uruguay, lo scorso 26 ottobre si sono già svolte le elezioni generali e, come era stato anticipato dai sondaggi, nessuno dei candidati alla presidenza del paese ha ottenuto la maggioranza assoluta. Infatti, sebbene Vázquez Rosas sia stato il più votato in occasione del primo turno delle elezioni presidenziali, non ha raggiunto il 50% dei voti. Egli ha ottenuto il 48,92% delle preferenze, mentre Lacalle Pou il 32,42%. Pertanto, è stato necessario ricorrere al secondo turno, fissato alla data odierna, per stabilire chi sarà il prossimo Presidente uruguayano.
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Vázquez Rosas è favorito
In base ai risultati dei sondaggi, pare che Vázquez Rosas non debba “soffrire” parecchio: infatti, vanterebbe circa 14 punti percentuali di vantaggio sul proprio rivale. La sua vittoria sarebbe l’ennesimo successo per il partito del Presidente uruguaiano José Mujica, uno dei leader più popolari dell’America Latina. In particolare, la vittoria di Vázquez Rosas garantirebbe il proseguimento delle politiche finora condotte e che hanno recentemente permesso al paese sudamericano di ottenere una forte crescita economica.
Marijuana, tasse e inflazione
Vázquez Rosas ha promesso di intervenire su temi di alto interesse internazionale, come la legge sulla legalizzazione della vendita di marijuana, annunciando che potrebbe apportare alcune modifiche. Questa legge è stata approvata alla fine dello scorso anno e ha l’obiettivo annunciato di strappare il traffico di droga alla locale criminalità organizzata. D’altra parte, Lacalle Pou ha promesso che, in caso di sua elezione, abrogherebbe questa normativa. Egli ha promesso anche di frenare il deficit fiscale e l’inflazione che condizionano l’intera popolazione, “distratta” da leggi come quella sulla depenalizzazione dell’aborto e sul matrimonio paritario.
L’Uruguay resterà a sinistra
Nonostante questi proclami, Vázquez Rosas e i suoi elettori hanno ben poco da temere, dato l’ampio consenso elettorale. D’altronde, lo scorso giovedì, egli stesso ha dichiarato: “Noi formeremo il terzo governo per tutti gli uruguayani. Nella notte del 30 novembre, voi potrete fare festa, uruguayani!”. Non resta, quindi, che i 2 milioni di uruguayani si esprimano e decidano se la sinistra debba continuare a governare dopo aver passato oltre un decennio al potere, oppure se per il paese sia arrivato il momento di “voltare” a destra.
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