Spray al peperoncino, lacrimogeni, cariche, manganelli. A Hong Kong polizia e manifestanti si sono scontrati nei pressi degli edifici del governo: decine di arresti e decine di feriti.
Le forze dell’ordine stanno da giorni smantellando i presidi nella città. Nella notte i manifestanti hanno provato a circondare la sede del governo, nel quartiere di Admiralty: la polizia ha reagito disperdendo la folla. Ci sono stati scontri. La CNN ha raccontato di ragazzi feriti a cui i propri compagni hanno prestato soccorso per strada e di poliziotti portati via in ambulanza: la Reuters ha scritto di persone distese in terra prive di sensi, con ferite alla testa.
Gli scontri con la polizia
Ascoltato dall’Associated Press, Alex Chow, uno dei leader della protesta, ha dichiarato che “l’intenzione era quella di paralizzare il governo. Crediamo che sia necessario concentrarci qui, intorno ai palazzi del governo, i simboli del potere”. Alcuni dimostranti con il casco hanno tentato di forzare i cordoni di polizia. Secondo le autorità, almeno quaranta persone sono state arrestate per i disordini ad Admiralty. Altre dodici sono state arrestate nel quartiere di Mong Kok. La reazione della polizia è stata tra le più decise e violente delle ultime settimane. “La polizia deve adottare misure risolute, non ha scelta, ha il dovere di ristabilire l’ordine e far rispettare la legge” ha dichiarato il governo di Hong Kong.
Photo by Ding Yuin Shan – CC BY 2.0
La protesta
La protesta va avanti da un paio di mesi, in un braccio di ferro che sta mettendo la Cina di fronte alla determinazione di una parte di popolazione che chiede elezioni completamente libere, senza alcuna intromissione. Pechino vuole invece conservare il diritto di selezionare i candidati. “L’atmosfera è molto tesa dopo gli scontri” ha dichiarato una ragazza di vent’anni all’agenzia Reuters, “è tornata tesa come nei primi giorni della protesta”.
Atmosfera tesa tra gli studenti
Tra i manifestanti non c’è identità di vedute. Il movimento di protesta già da settimane si sta scontrando di fronte alla necessità di nuove strategie per portare avanti la propria battaglia: su Hong Kong sono stati accesi i riflettori, ma la Cina non mostra alcun segno di cedimento. “Non abbiamo nessun piano” ha dichiarato uno studente alla CNN. “Penso che abbiamo sopportato abbastanza: sono pronto a combattere, a difendere la mia gente, sono pronto alla rivoluzione” ha detto invece un ragazzo di vent’anni, come riportato dal Time.
Immagine in evidenza: photo by Ding Yuin Shan – CC BY 2.0