Una vittoria di misura, per un paese che resta a metà strada tra Europa e Russia. Le elezioni legislative in Moldavia certificano la spaccatura del paese: ha vinto il blocco che guarda a Occidente, ma è una vittoria che renderà difficile governare.
Elezioni Moldavia: i risultati
I tre partiti filo occidentali (i liberaldemocratici, i liberali e i democratici) che governano dal 2009 hanno ottenuti il 45 per cento dei voti, abbastanza per conquistare 54 seggi parlamentari su 101. Il blocco delle opposizioni filorusse è al 38 per cento. Notevole l’affermazione dei socialisti che sono primo partito con il 21,5 per cento delle preferenze. L’affluenza si è fermata al 56 per cento.
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Moldavia tra Europa e Russia
Il tema più importante sul tavolo è proprio la definizione dei rapporti con la Russia e con l’Unione europea. La Moldavia ha forti legami economici, storici e culturali con Mosca ma il 45 per cento dei suoi scambi commerciali viene effettuato con paesi dell’Unione europea. Il primo ministro Iurie Leancă ha dichiarato di aver votato per una “Moldavia europea: ogni cosa suggerisce che non può esistere una Moldavia senza Europa”. Per Leancă, il prossimo parlamento dovrà proseguire nella sua politica di avvicinamento a Bruxelles, combattere la corruzione e riformare il sistema giudiziario. Dall’altra parte, i filorussi spingono per una Moldavia che guardi a Mosca, dalla quale poter ottenere gas a prezzi scontati e un mercato vantaggioso per i propri prodotti.
Gli accordi con l’Ue
Dal 2009 a oggi, il Pil del paese è cresciuto del 20 per cento grazie alle riforme introdotte dai partiti filo-europeisti e all’aumento dei rapporti commerciali con l’Europa. Questo ha prodotto un peggioramento nei rapporti con Mosca: In Russia è attualmente in corso un embargo nei confronti di molti prodotti alimentari della Moldavia. A giugno, il governo ha firmato accordi politici ed economici con l’Unione europea.
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