Sondaggio Ipsos per il Corriere: il gradimento per Renzi sotto il 50%
Umberto Zimarri
Arriva un’altra conferma rispetto alle tendenze demoscopiche del momento, il sondaggio Ipsos pubblicato oggi, 1 dicembre, dal Corriere della Sera certifica il calo di fiducia degli italiani nei confronti del Premier che scende per la prima volta sotto il 50%.
Sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera dell’ 1-12-2014
Nel mese di novembre la flessione è stata pari al 5% e il gradimento è passato dal 54% al 49%. Se il Presidente del Consiglio scende, Matteo Salvini sale ed arriva al 33%, in aumento proprio del 5%. La distanza tra i due Matteo resta sempre considerevole. Il premier resta l’unico leader politico in grado di assicurarsi il favore di un’ampia porzione di elettorato non appartenente al suo partito. Esemplare, in tal senso, è il fatto che trovi il 62% di consensi nell’elettorato del Ncd-Centro e del 44% degli elettori di Forza Italia. Salvini che aspira a divenire il futuro leader della destra italiana raccoglie rispettivamente il 26% e il 43%. Facendo un paragone calcistico, Renzi è l’unico al momento che riesce a vincere, o quantomeno a pareggiare, anche fuori casa. Al terzo posto nella graduatoria si colloca Giorgia Meloni che ottiene un gradimento del 28%, mentre solo quarto è Silvio Berlusconi che ha la fiducia di un italiano su quattro. Restando in quest’area è sesto, il Ministro degli Interni, Angelino Alfano con un 22%. Buono il risultato di Nichi Vendola che in aumento di tre punti percentuali arriva al 18% mentre è sempre crisi per Beppe Grillo (17%) in calo del 2.
Quali considerazioni si possono trarre da questi dati? Il presidente dell’Ipsos spiega come il calo di consenso verso il numero uno del Pd sia avvenuto principalmente nelle categorie dei piccoli imprenditori, artigiani e negli elettori delusi del Pd. Il segretario della Lega cavalca il dissenso verso il Governo, rubando terreno a Grillo proprio in questo settore. È bene, però, sottolineare un’importante differenza in quanto il M5S aveva un’elevata adesione nei ceti istruiti e dirigenti che restano, per adesso, un tabù per la Lega Nord. Il tema della democrazia interna è la principale causa della debacle grillina di quest’ultimo periodo. L’ampio apprezzamento alla leader di Fratelli d’Italia è da ricercarsi tra le donne, i lavoratori autonomi e i pensionati. Paragonando questa base con quella di Salvini ci si accorge della contiguità dei due nuclei, con la differenza che Giorgia Meloni è più apprezzata nel mondo femminile, mentre il leghista tra i disoccupati. Facile è capire perché stia risalendo nelle classifiche Nichi Vendola. Il leader di Sel, nonostante la poca visibilità, intercetta l’elettorato di sinistra deluso e scontento dall’operato dell’esecutivo.
Come sempre per determinare il futuro equilibrio politico sarà determinante l’orientamento del ceto medio che ha pagato duramente la crisi e adesso nutre numerosi timori sulla ripresa e sul futuro del Paese. Il gradimento di Matteo Renzi è sceso per la prima volta sotto il 50% ma è possibile considerare questa flessione, come un calo naturale in linea con il trend degli altri leader europei. A questo punto, però, il Presidente del Consiglio si trova ad un bivio: se riuscirà a superare da vincente le riforme promesse e ripartirà l’economia il dissenso rientrerà, altrimenti la situazione evolverà positivamente per tutti i suoi oppositori.